ARCHIVIO BRASILE
Le “fischiate” del Movimento Fede e politica di
Tapiramutá(Ba) contro la corruzione elettorale: maggio giugno 2008
Paolo Cugini
Il Movimento
fede e politica, sorto in Brasile negli anni ottanta, ha tra i suoi obiettivi
quello di aiutare le persone a comprendere l’autentico valore della politica.
In una regione come il Nordest Brasiliano, campione di corruzione politica,
questo lavoro di coscientizzazione è veramente arduo. Nella città di
Tapiramutá, una delle più politicamente corrotte della regione- nel senso che
solo Dio sa quanti milioni di reais il sindaco ha rubato alle casse del
Municipio- il Movimento Fede e Politica é sorto como frutto del corso di
formazione politica che la parrocchia ha organizzato alla fine del 2007, per
preparare sia i candidati politici, che la gente in generale, alle elezioni
politiche del 2008.
Il Movimento
fede e politica nella prima parte dell’anno ha organizzato una serie di
manifestazioni chiamate “Apitaço” e cioè “fischiata”. Il motivo di questo nome
é molto semplice, e cioè è legato al fatto che tutti i componenti del movimento presenti alla
manifestazione ricevono un fischietto per fischiare. É un modo divertito di
protestare contro la corruzione elettorale e, allo stesso tempo, allertare la
gente sui danni sociali che la
corruzione produce. É stato bello vedere centinaia de persone, dai babini alle
persone piú anziane, salire sui camion e con allegria partire per le comunità a
protestare contro la corruzione elettorale. Già il fatto di partecipare ad un
evento como questo é da considerare formativo. Camminare per le strade di una
città ( siamo già stati nelle città di Mundo Novo, Piritiba, Miguel Calmon
oltre che, naturalmente, Tapiramutá), o di una comunità della zona rurale (siamo
giá passati per Volta Grande e Pau de Pilão, due comunità di Tapiramutá), per
gridare slogans contro la corruzione, inneggiando alla libertà e alla
fraternità in un contesto come è il nostro, è altamente significativo. Infatti,
significa che in qualche modo quella paura dei potenti, dei politici corrotti,
delle loro minacce, sta venendo meno.
Due episodi legati alle nostre marce di
protesta sono stati significativi in questo periodo, in relazione alla
progressiva perdita di paura da parte della gente. Il primo é avvenuto nella
camera degli assessori comunali, che si riunisce tutti i lunedì pomeriggio e,
nel’ultimo lunedì del mese, lascia aperto lo spazio per i cittadini che
vogliono esprimere il loro parere su qualcosa della città. Il signor Valmir
della comunità di Dioclécio, un militante de Movimento, oltre ad essere un
membro attivo della comunità cattolica di Dioclécio, nell’ultimo lunedì di
maggio ha preso la parola pr denunciare pubblicamente i tentativi di corruzione
operati per un assessore di nome Ruy Barros, presente in quel momento nella
sala. In un primo momento lo stesso assessore é rimasto incredulo: nessuno
aveva mai osato tanto così. In un secondo momento ha cominciato a inveire
contro il signor Valmir, sino ad arrivare ad offese personali. Vedendo che il
signor Valmir non si intimidiva, ma continuava impavido a citare dati e persone
di quelle che l’assessore stava coinvolgendo nel tentativo di corruzione,
l’assessore Ruy Barros, in un impeto di rabbia, ha preso il microfono e,
gridando cose indicibili, l’ha scagliato con tutta la forza per terra e poi se
n'è andato imprecando. Il giorno dopo in cittá non si parlava di altro e cioè
del fatto he il povero signor Valmir aveva affrontato senza paura l’assessore
del comune Ruy Barros: come a dire Davide contro Golia e, come sempre, nella
disputa chi ha la meglio é Davide.
L’altro episodio
sintomatico di quella che si púo definire la progressiva scomparsa della paura
dei “grandi” da parte dei piccoli, é avvenuto domenica 25 maggio, giorno nel
quale il Movimento aveva organizzato una serie di eventi per manifestare contro
la corruzione elettorale. E così dopo aver manifestato con le nostre
“fischiate”e slogan nella comunità di Volta Grande, ci siamo diretti in città
sulle macchine e i camion, sventolando le bandiere del movimento, continuando
a fischiare sino ad arrivare nei pressi della chiesa per partecipare alla
Messa. Dopo la messa, come concordato con il capo dell’infrastruttura del
comune, un gruppo di giovani del Movimento avrebbe realizzato un pezzo di
teatro sul tema della corruzione politica, nella piazza principale della città.
Nel frattempo, però, i collaboratori del sindaco, sapendo che il Movimento
aveva concentrato molta gente nella piazza della città per una manifestazione
di massa, aveva organizzato in fretta e alla bene-meglio, una serie di spettacoli coinvolgendo bambini
e adolescenti. L’obiettivo chiarissimo era quello di fare di tutto per
distogliere l’attenzione della moltitudine di gente presente in piazza e,
soprattutto, non permettere ai giovani del movimento di prendere la parola.
Siccome il nostro spazio d’intervento era previsto dieci minuti dopo il termine
della messa e cioè esattamente alle 20,40, mi sono diretto verso il
coordinatore dell’evento culturale organizzato dal comune per sapre se tutto
stava conforme a ciò che si era stabilito in precedenza. Dopo pochissimi minuti
ho visto il sindaco con sua moglie discutere animatamente in mezzo ad un vortice
di gesti minacciosi con il coordinatore dell’evento culturale del comune.
Chiaramente il sindaco non voleva assolutamente che il Movimento si manifestasse
quella domenica sera. Al che vari membri del movimento ed io stesso abbiamo
cominciato a marcare stretto Val Maia – è questo il nome del povero sventurato
coordinatore dei progetti culturali del comune – il quale, non potendone più di
tanta pressione, verso le 21,15
ha permesso al Movimento di realizzare ciò che era in
programma. A quel punto sono salito sul palco e ho preso la parola spiegando il
significato del Movimento Fede e Politica e di prestare molto attenzione a
quello che i giovani avrebbero rappresentato. I giovani sono stati fantastici.
Hanno presentato il pezzo di teatro sulla storia della corruzione in Brasile e,
in modo particolare nel Nordest, con pezzi di musica popolare e dei migliori
cantautori brasiliani con un entusiasmo e una partecipazione emotiva da far
impressione. La gente stessa, presente in piazza, accompagnava con molta
attenzione tutto quanto stava avvenendo. Gli applausi fragorosi sono stati il
segno che qualcosa di grande era successo nella piazza centrale di Tapiramutá.
Dopo di ciò il professor Leandro, un nostro carissimo amico che, sin dallo
scorso anno si è reso disponibile ad accompagnare il progetto Logos e cioè il
corso in preparazione all’università che la parrocchia organizza, ha presola
parola tentando di attualizzare il contenuto del pezzo di teatro. Il suo
discorso è stato breve ma molto incisivo. Tanto incisivo che il sindaco non
c’è la fatta a resistere. Dopo che Leandro ha terminato il suo discorso, ancora
una volta sommerso da una pioggia di applausi, il sindaco é salito come un
fulmine sul palco cominciando a sbeffeggiare Leandro e il movimento. Al ché la
gente presente in piazza\ha cominciato a fischiare e a protestare contro il
sindaco. Non era mai successo una cosa del genere e cioè, che il sindaco fosse
fischiato pubblicamente. Anche questo è stato letto come uno dei tanti sintomi
manifestati in questi giorni, di un cambiamento radicale nella mentalità della
gente, cambiamento che si sta manifestando con il coraggio di affrontare senza
paura e senza reticenze i supposti grandi.
Per rafforzare
il lavoro di coscientizzazione per glia aderenti del Movimento Fede e Politica,
abbiamo organizzato una giornata di spiritualità, riflettendo sul tema della
spiritualità profetica. In un clima religioso a volte alienante, dovuto
soprattutto alla presenza dei gruppi religiosi neo-pentecostali, la cui
predicazione è un invito alla salvezza individuale, alla ricerca di una
sicurezza economica come segno divino della predestinazione salvifica, la
riflessione sulla spiritualità de i profeti è servita a capire meglio il senso di
ció che stiamo facendo. É significativo, infatti, riflettere e dare un fondamento
spirituale ad attitudini per le quali occorre coraggio e fermezza. Sapere,
allora, che profeti come Isaia e Geremia, o come Osea e Amos, non avevano
paura di denunciare non solo una religiosità ipocrita e disincarnata, ma anche
le malefatte dei potenti di quel tempo, é un’esperienza spirituale senza dubbio
gratificante e incoraggiante. Per non parlare, poi, delle pagine del Vangelo
nelle quali Gesù inveisce contro i soprusi della classe dell'élite religiosa e
politica del suo tempo. Come dire: abbiamo una schiera di sante persone, oltre
allo stesso Gesù dalla nostra parte, che ci sostengono con il loro esempio.
La giornata è stata ben partecipata e, oltre
a ciò, è servita anche per conoscerci meglio. Molte delle persone, infatti, che
si stanno avvicinando al movimento, sono nuove, nel senso che non si vedevano
nelle manifestazioni culturali o religiose realizzate in città. Anche questo é
un sintomo che il Movimento sta funzionando e sta attraendo nuove persone.
Altro dato positivo da segnalare é la presenza di persone evangeliche e anche
di partiti differenti. Il movimento, infatti non si identifica con nessuna
religione e con nessun partito, ma cerca il contributo di tutti per creare una
società più giusta e solidale e, soprattutto, una società in cui i poveri non
siano discriminati.
A questo punto
non ci rimane che aspettare i cosiddetti mesi di fuoco e cioè agosto e settembre
(le elezioni avvengono la prima domenica di ottobre) per vedere se il progetto
tiene. Per ora non ci rimane che sfregarci le mani in segno di grande
soddisfazione e chiedere a Dio la forza e il coraggio che tutto proceda bene e
che il nostro impegno continui.
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