mercoledì 7 settembre 2016

TONINO BELLO UOMO DELL'ACCOGLIENZA




SAGRA DI SAN BARTOLOMEO – 7 SETTEMBRE 2016
Relatore: Sergio Paronetto
Sintesi: Paolo Cugini

C’è sintonia tra papa Francesco e Tonino Bello. Sono molti i temi che li accomunano. Papa Francesco è il papa del grembiule, della chiesa del servizio, attento alle persone più umili e povere.
Tonino Bello è un dottore moderno della Chiesa, profeta e poeta. Era un uomo libero, attento ai volti.
Nel Mediterraneo si muore più di prima. 4166 persone sono morte in un anno. Dall’inizio del 2016 un migrante su 42 perde la vita; lo scorso era uno si 52. Il numero di bambini morti nei conflitti sono moltissimi, è quintuplicato in pochi anni. C’è molta demagogia in Occidente sugli aiuti umanitari. Molti paesi europei esportano armi. Siamo davanti ad un esodo che Tonino Bello definiva negli anni ’90 un esodo biblico, di turbe sbandate che ci obbliga ad aprire gli occhi. Papa Francesco definisce la tratta delle persone un problema di lesa umanità. Per Tonino si tratta si lesa divinità.
Tutta la tematica dell’accoglienza è una questione di fede, che riguarda Dio Trinità. Le persone sono immagine di Dio Trinità. Tonino lo dice nella messa crismale dell’86. L’accoglienza è un problema di fede e non sociale. La sostanza della pace è il discorso teologico più robusto che si possa fare, perché affonda le sue radici nel mistero trinitario. Abbiamo un compito storico di saper stare bene a tavola. Siamo ministri del convito, far sedere all’unica tavola i differenti commensali. Siamo popolo messianico, siamo ministri di questa comunione. Dobbiamo favorire il dialogo dei diversi commensali.

Anche se finissero tutte le guerre – è il sogno di Isaia – e la trasformazione di strumenti di morte in strumenti di lavoro; anche se finissero le ingiustizie la pace non è ancora raggiunta, perché la pace è convivialità delle differenze. Questa è la pace conviviale. Sacerdoti di pace, martiri di pace, profeti di pace: è questa la missione dei cristiani.
Pochi cristiani stanno seguendo papa Francesco nella sua denuncia contro gli armamenti. Il Papa ci propone dei percorsi di disarmo radicali. Papa Francesco ha chiamato riminali i fabbricanti di armi.
Re della pace: non essere schiavi della guerra, dell’ideologia del nemico. I re della pace sono tessitori di rapporti umani limpidi, pieni di tenerezza. Papa Francesco parla di rivoluzione della tenerezza, che è combattiva e non qualcosa di sdolcinato.

È necessario utilizzare la compassione del cervello, delle mani e del cuore (Tonino Bello). Il segno di croce che facciamo ogni giorno ha senso se poi ci battiamo contro le ingiustizie. L’ingiustizia è un’eresia trinitaria. La Trinità è la radice della pace. La misericordia è il cuore della trinità che si concretizza nei gesti quotidiani. La pace è disarmo, convivialità, comunione, solidarietà con il prossimo.

Pace come comunione si realizza nella Chiesa del grembiule. Occorre bloccare la frenesia dell’accumulo. Occorre servire, accompagnare, difendere. Non solo prestazioni di servizi, ma percorsi di relazioni umani autentiche. Occorre combattere con i poveri per liberarsi dalla povertà.
Evangeli Gaudium: comunione delle differenze. I conflitti ci sono. Se rimaniamo intrappolati nel conflitto perdiamo gli orizzonti. Possiamo vivere il conflitto nella pace, gestirlo. Sopportare il conflitto e trasformarlo in un nuovo processo di pace. Sviluppare la comunione delle differenze. Ciò è possibile da chi riesce ad andare oltre le strutture conflittuali. L’unità è superiore al conflitto. La PACE diventa la ricerca del volto delle persone. Ogni persone è degna della nostra dedizione; Dio l’ha creata a sua immagine e riflette qualcosa della sua gloria. Se riesco ad aiutare una persona a vivere meglio, ciò è sufficiente per dare senso alla mia vita.

Tonino Bello ai giovani: il volto di una persona è irripetibile. Il volto di una persona è esclusivo, e non tornerà mai più ad illuminare la terra. Ognuno di noi è unico e irripetibile. Nessuno sarà come noi.

Ricerca del volto del prossimo è allenamento alla pace. L’etica del volto è l’unica capace di costruire la pace. Partire dai volti. 

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