venerdì 8 ottobre 2021

Idee di sacerdozio femminile tra ‘800 e ‘900

 



Giovedì 14 ottobre 2021 alle ore 17,30, via zoom

Catti Cifatte presenta il libro di

 

 Liviana Gazzetta, Virgo et sacerdos. Idee di sacerdozio femminile tra ‘800 e ‘900

 L’Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne, OIVD curerà la presentazione via webinar del libro Virgo et sacerdos. Idee di sacerdozio femminile tra ‘800 e ‘900. Maria Caterina Cifatte, architetta e donna impegnata nella ricerca spirituale, introdurrà il tema. L’autrice, Liviana Gazzetta, storica, ha fatto una fine analisi storica. Entrambe sono socie OIVD. Con uno sguardo reso attento dall’attuale sensibilità sul nodo del sacerdozio femminile, la ricerca fa emergere una ricchezza di elementi fin qui insospettata su questo tema, ben prima che il problema si ponesse ufficialmente al Concilio Vaticano II: molteplici tracce, cioè, di una via che potremmo definire di natura cultuale e mariologica al sacerdozio femminile, via che precede e accompagna la via ‘rivendicativa’ ad esso.

Connessa a tutta un’elaborazione teologica e ad una riflessione spirituale sul ruolo della Vergine nella vita dei preti, oltre che allo sviluppo otto-novecentesco del movimento mariano, questa linea cultuale faceva perno sulla figura della Madonna concepita e invocata come sacerdote, ovvero come «Vierge Prêtre o Virgo Sacerdos». Questa devozione si sviluppò in particolare nella famiglia delle Figlie del Cuore di Gesù, fondata nel 1872 dalla beata Maria Deluil-Martiny (1841-1884) e approvata definitivamente nel 1902 da Leone XIII.

Oltremodo interessante è il fatto che, in osmosi alla spiritualità mariana, nella congregazione si esprimesse anche una forte preoccupazione per le sorti della Chiesa nella società moderna e il desiderio di espiazione per le defezioni del clero, soprattutto il clero secolare, che portava le religiose ad attribuirsi un ruolo di supporto e in qualche modo ‘sostitutivo’ dei preti inadeguati, tanto più in associazione col modello della Vergine sacerdote.

 Il tema del sacerdozio della Vergine usciva così dai seminari e diventava una devozione in cui si manifestava anche una crescente domanda femminile a proporsi come co-essenziali nella vita ecclesiale, pur senza mettere in dubbio la dottrina cattolica ufficiale. Venuto a conoscenza dello sviluppo della devozione, il Sant’Uffizio intervenne tre volte tra il 1913 e il 1927 sulla piccola congregazione contemplativa, vietando esplicitamente il loro culto non per la dottrina della funzione di Maria nella salvezza, ma per l’attribuzione del titolo di sacerdote, che risultava riprovevole perché ingenerava l’associazione simbolica tra sacerdozio e genere femminile. Sottesa a tutta la vicenda stava insomma la questione dell’impedimentum sexus, e con un peso tale da determinare il blocco sull’uso stesso del titolo, che scomparve improvvisamente da devozioni, preghiere e libri.

Gazzetta Liviana,Virgo et sacerdos. Idee di sacerdozio femminile tra ‘800 e ‘900, Roma: Edizione di Storia e letteratura, 2020

Nessun commento:

Posta un commento