Paolo Cugini
In queste righe desidero motivare il consiglio di lettura
del libro che ho scritto sul pensiero filosofico e religioso di Charles
Péguy pubblicato dalle Edizioni
San Lorenzo.
Sfogliando le pagine dell’opera di Charles Péguy (1873-1914),
si ritrovano anticipate quelle critiche alla modernità, che hanno
caratterizzato il dibattito filosofico sulla postmodernità degli ultimi
decenni. La pluralità delle visioni, dei modi di dire e di narrare la realtà, è
spesso stata identificata come apertura alle derive relativiste e, di
conseguenze, un ostacolo per la comprensione della verità. Abituati da millenni
a leggere la realtà con gli schemi della logica aristotelica, del principio di non
contraddizione, facciamo ancora oggi molta fatica a vedere nella posizione
differente dalla nostra, nel punto di vista altro, non un limite, una
limitazione, una contraddizione, ma un valore, un aspetto di verità da porre a
lato del nostro, senza voler a tutti i costi fare una sintesi. Péguy ci aiuta a
porci in quell’unico punto della storia in cui diventa possibile ascoltare la
realtà così come si manifesta, nella sua dinamicità e pluralità: il presente.
La realtà esige di essere ascoltata, direbbe Péguy. Non si possono fare i conti senza l’oste.
Quello che è sotto gli occhi di tutti è un mondo che, più che essere ascoltato,
è stato interpretato. La storia di questi ultimi decenni ci sta insegnando che
non possiamo pensare di prevedere il futuro dell’umanità escludendo dai nostri
calcoli la realtà, la vita. Soprattutto però, questa triste e drammatica
esperienza che stiamo vivendo, c’insegna che la vita, la natura, la realtà
sfuggono al tentativo di essere ingabbiate e interpretate da una semplice serie
di logiche. C’è tutta un’imprevedibilità che la vita porta con sé che, più che
interpretata dev’essere ascoltata, accompagnata. Cercare un pensiero che ha
percorso questo cammino, che si è messo in ascolto della realtà, che ha
considerato la pluralità dei punti di vista come una ricchezza più che un
limite, che in definitiva si è messo a servizio della vita e della natura più
che servirsi di essa: è questo, forse uno dei grandi compiti della cultura
Occidentale ed è per questo motivo che ancora oggi sfogliamo le pagine di
Péguy.
Affascinanti sono le sue pagine che dedica alla riflessione sui
vangeli. Come nelle pagine di
poesia e di prosa, anche in queste più specificamente spirituali o, per alcuni,
mistiche, Péguy riesce a scoprire novità di significati e di contenuti,
analizzando testi ascoltati da sempre e che in apparenza non avrebbero la
possibilità di dire nulla di nuovo. Se è vero che è importante ascoltare la
realtà, senza volerla anticipare con angusti sistemi di pensiero, che rischiano
costantemente di reprimerla, lo stesso vale nel rapporto con la Sacra
Scrittura. Troppe volte, secondo Péguy, si è trattato la Scrittura come se
fosse un pezzo di materia freddo e distaccato, anticipandone il senso
attraverso una griglia concettuale. Ascoltare la Scrittura significa, per Péguy,
anzitutto liberarla dagli schemi freddi del metodo moderno, per seguirla
pazientemente dove lei vuole condurre il lettore, e cioè alla conversione nel
cuore. Questa relazione stretta tra
filosofia e religione, tra metodo intuitivo e poesia, mi sembra una delle
caratteristiche specifiche dell’opera di Péguy.
Più si legge Péguy più si rimane
meravigliati dal suo percorso culturale, che allo stesso tempo è esistenziale e
spirituale. Amante
della vita, ha guidato per mano – una mano spesso ruvida – la propria
generazione tra le selve oscure del mondo moderno, per riuscire a cogliere quei
barlumi di verità che esso lasciava trapelare. Immerso nel presente, gli è
venuto incontro l’Autore del tempo. Dal momento in cui Péguy si è sentito
avvolto dall’amore del Padre, non ha più smesso di guardarlo. Le sue ultime
opere possono essere lette come un inno estatico d’amore. La scoperta inattesa
di vivere nel presente fianco a fianco con il Figlio di Dio fatto uomo, lo ha
sconvolto a tal punto da non abbandonare mai la riflessione su questo mistero
insondabile. Egli che ha cercato affannosamente e tra mille difficoltà e
incomprensioni la Verità è stato scoperto e trovato dalla stessa. La sua opera
è la testimonianza di questo incontro d’amore e, per questo ne consiglio la
lettura.
Chi
volesse leggere le pagine del mio libro di presentazione del pensiero filosofico
e religioso di Charles Péguy può cliccare qui:
Edizioni san Lorenzo:
https://www.edizionisanlorenzo.it/products/mondo-moderno-e-religione-di-paolo-cugini
Feltrinelli:
https://www.lafeltrinelli.it/libri/mondo-moderno-e-religione-introduzione/9788880713227
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