Articolo di Luis Miguel Modino
Traduzione: Paolo Cugini
Incontro della CEAMA: “le voci dei Vescovi dell’Amazzonia siano accolte, ascoltate e considerate”
La
Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA), “uno dei frutti del Sinodo”,
secondo l’arcivescovo di Manaus e presidente della Regione Nord 1 della
Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB Nord 1), ha convocato i
vescovi dell’Amazzonia per un incontro dal 17 al 20 agosto, a Bogotá.
Il
cardinale di Manaus, Mons Leonardo Steiner considera Querida Amazonia
come “un testo straordinario che potrà ancora aiutarci molto in futuro.”
Ha sottolineato la necessità della presenza delle chiese particolari nella
CEAMA, poiché non può rimanere limitata a un gruppo. Nonostante i progressi,
l’arcivescovo di Manaus afferma che “abbiamo ancora molta strada da
percorrere affinché diventi davvero una conferenza ecclesiale.” Ecco
l’importanza di questo incontro, data la necessità per tutti di entrare nello
spirito del Sinodo, lasciare che questo spirito raggiunga le nostre diocesi, le
nostre chiese particolari, le nostre comunità.
L’arcivescovo
di Manaus ha evidenziato il lavoro sinodale svolto dai vescovi dell’Amazzonia
brasiliana. Per questo motivo, “questo nostro incontro è un’occasione per
affermare la CEAMA, per consolidarci come una Chiesa realmente ecclesiale, cioè
sinodale. Una Chiesa che ascolta le comunità, una Chiesa che sa ascoltare i
laici, ascoltare la Vita Religiosa, ascoltare tutti.” Ha riflettuto sulla
diversità ecclesiale, che aiuta a costruire la Chiesa sognata da Papa
Francesco, una Chiesa che si preoccupa veramente dei piccoli. Una Chiesa che si
preoccupa dei popoli originari.
Parimenti,
il cardinale Steiner ha sottolineato la necessità di essere sempre più una
Chiesa profondamente incarnata. Ha detto ai vescovi che “nelle nostre
persone, nel nostro ministero sono presenti le nostre chiese, le nostre
comunità. Non saremmo vescovi se non fossimo nelle nostre diocesi, nelle nostre
comunità.” Questo fa sì che l’incontro sia un’opportunità affinché la CEAMA
sia profondamente sinodale e sia una Chiesa realmente e profondamente
ecclesiale. La partecipazione dei laici diventi sempre più profetica, sempre
più ministeriale.
Dal
canto suo, il prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, cardinale
Michael Czerny, ha dichiarato che “la gestazione e la nascita della
Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA) sono state un vero miracolo.”
Ha sottolineato, nella CEAMA, che la sua missione è stata definita in relazione
a una pastorale condivisa e inculturata che si doveva promuovere tra le diocesi
amazzoniche.
Da
qui la rilevanza di questo incontro dei vescovi dell’Amazzonia, che ha come
obiettivo rendere grazie per tutto questo e, allo stesso tempo, approfondire la
loro chiamata, riscoprire la loro vocazione e la loro missione in modo più
maturo, e stimolare una nuova tappa nel loro cammino. Il cardinale Czerny ha
evidenziato che nella CEAMA i suoi membri e partecipanti non sono solo vescovi,
ma rappresentano tutte le vocazioni all’interno del Popolo di Dio, essendo “una
Chiesa non solo di ministeri, ma anche di carismi”, seguendo la proposta di
Aparecida che ha affermato che i laici devono partecipare al discernimento,
alle decisioni, alla pianificazione e all’esecuzione” della vita e della
missione di tutta la Chiesa.
Una
realtà che dimostra “una brillante e creativa accoglienza latino-americana, sia
del Concilio Vaticano II, che dei Sinodi sull’Amazzonia (2019) e sulla
Sinodalità (2023-2024); abbracciando la diversità e potenziando la
complementarità; oltre a invitarci a implementare dinamiche comunicative
proprie di una Chiesa sinodale. Ha insistito che il fatto di essere ecclesiale
non rende questa conferenza meno episcopale, e ha invitato a concentrarsi sulla
Chiesa locale, dove la Chiesa modella “la propria identità nell’ascolto e
nel dialogo con le persone, le realtà e le storie del territorio”, come
indicato in Querida Amazonia.
Il
cardinale Czerny ha invitato ad aggiungere alla CEAMA la dimensione pastorale e
territoriale, che “significa superare la concezione dell’Amazzonia come mero
luogo geografico e iniziare a comprenderla come luogo della presenza e
rivelazione di Dio”, il che implica la necessità di una fede che “non è
neutra né astratta, ma inculturata.” Insieme a questo, c’è un invito perché la
CEAMA, più che fare, assuma il ruolo di coordinare, articolare e facilitare per
aiutare le chiese locali ad affrontare le principali sfide pastorali e
realizzare la loro missione. È per questo che l’incontro mira a far sì che le
voci dei Vescovi dell’Amazzonia siano accolte, ascoltate e considerate, e che
la CEAMA ridefinisca la propria traiettoria, rilanciando, accompagnando e
aiutando le chiese locali a realizzare la propria missione.
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