giovedì 21 agosto 2025

BOGOTA': INCONTRO DELLA CONFERENZA ECCLESIALE DELL'AMAZZONIA

 





Articolo di Luis Miguel Modino

Traduzione: Paolo Cugini


Incontro della CEAMA: “le voci dei Vescovi dell’Amazzonia siano accolte, ascoltate e considerate”

La Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA), “uno dei frutti del Sinodo”, secondo l’arcivescovo di Manaus e presidente della Regione Nord 1 della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB Nord 1), ha convocato i vescovi dell’Amazzonia per un incontro dal 17 al 20 agosto, a Bogotá.

Il cardinale di Manaus, Mons Leonardo Steiner considera Querida Amazonia come “un testo straordinario che potrà ancora aiutarci molto in futuro.” Ha sottolineato la necessità della presenza delle chiese particolari nella CEAMA, poiché non può rimanere limitata a un gruppo. Nonostante i progressi, l’arcivescovo di Manaus afferma che “abbiamo ancora molta strada da percorrere affinché diventi davvero una conferenza ecclesiale.” Ecco l’importanza di questo incontro, data la necessità per tutti di entrare nello spirito del Sinodo, lasciare che questo spirito raggiunga le nostre diocesi, le nostre chiese particolari, le nostre comunità.

L’arcivescovo di Manaus ha evidenziato il lavoro sinodale svolto dai vescovi dell’Amazzonia brasiliana. Per questo motivo, “questo nostro incontro è un’occasione per affermare la CEAMA, per consolidarci come una Chiesa realmente ecclesiale, cioè sinodale. Una Chiesa che ascolta le comunità, una Chiesa che sa ascoltare i laici, ascoltare la Vita Religiosa, ascoltare tutti.” Ha riflettuto sulla diversità ecclesiale, che aiuta a costruire la Chiesa sognata da Papa Francesco, una Chiesa che si preoccupa veramente dei piccoli. Una Chiesa che si preoccupa dei popoli originari.



Parimenti, il cardinale Steiner ha sottolineato la necessità di essere sempre più una Chiesa profondamente incarnata. Ha detto ai vescovi che “nelle nostre persone, nel nostro ministero sono presenti le nostre chiese, le nostre comunità. Non saremmo vescovi se non fossimo nelle nostre diocesi, nelle nostre comunità.” Questo fa sì che l’incontro sia un’opportunità affinché la CEAMA sia profondamente sinodale e sia una Chiesa realmente e profondamente ecclesiale. La partecipazione dei laici diventi sempre più profetica, sempre più ministeriale.

Dal canto suo, il prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, cardinale Michael Czerny, ha dichiarato che “la gestazione e la nascita della Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA) sono state un vero miracolo.” Ha sottolineato, nella CEAMA, che la sua missione è stata definita in relazione a una pastorale condivisa e inculturata che si doveva promuovere tra le diocesi amazzoniche.

Da qui la rilevanza di questo incontro dei vescovi dell’Amazzonia, che ha come obiettivo rendere grazie per tutto questo e, allo stesso tempo, approfondire la loro chiamata, riscoprire la loro vocazione e la loro missione in modo più maturo, e stimolare una nuova tappa nel loro cammino. Il cardinale Czerny ha evidenziato che nella CEAMA i suoi membri e partecipanti non sono solo vescovi, ma rappresentano tutte le vocazioni all’interno del Popolo di Dio, essendo “una Chiesa non solo di ministeri, ma anche di carismi”, seguendo la proposta di Aparecida che ha affermato che i laici devono partecipare al discernimento, alle decisioni, alla pianificazione e all’esecuzione” della vita e della missione di tutta la Chiesa.

Una realtà che dimostra “una brillante e creativa accoglienza latino-americana, sia del Concilio Vaticano II, che dei Sinodi sull’Amazzonia (2019) e sulla Sinodalità (2023-2024); abbracciando la diversità e potenziando la complementarità; oltre a invitarci a implementare dinamiche comunicative proprie di una Chiesa sinodale. Ha insistito che il fatto di essere ecclesiale non rende questa conferenza meno episcopale, e ha invitato a concentrarsi sulla Chiesa locale, dove la Chiesa modella “la propria identità nell’ascolto e nel dialogo con le persone, le realtà e le storie del territorio”, come indicato in Querida Amazonia.

Il cardinale Czerny ha invitato ad aggiungere alla CEAMA la dimensione pastorale e territoriale, che “significa superare la concezione dell’Amazzonia come mero luogo geografico e iniziare a comprenderla come luogo della presenza e rivelazione di Dio”, il che implica la necessità di una fede che “non è neutra né astratta, ma inculturata.” Insieme a questo, c’è un invito perché la CEAMA, più che fare, assuma il ruolo di coordinare, articolare e facilitare per aiutare le chiese locali ad affrontare le principali sfide pastorali e realizzare la loro missione. È per questo che l’incontro mira a far sì che le voci dei Vescovi dell’Amazzonia siano accolte, ascoltate e considerate, e che la CEAMA ridefinisca la propria traiettoria, rilanciando, accompagnando e aiutando le chiese locali a realizzare la propria missione.

 

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