Ricevo direttamente dai lavori del Sinodo in cui
l’amico prete e giornalista spagnolo partecipa come inviato della REPAM (Rete
Ecclesiale Amazzonica) e del CELAM (Conferenza Episcopale Latino-americana). La
traduzione è mia
Articolo
di Luis Miguel Modino, Venerdì Ottobre 13, 2023
Ho bisogno di imparare da Gesù, la sua disponibilità a
"vedere e sentire le donne”, come ha sottolineato Liliana Franco nell’apertura
dei lavori del terzo Modulo del Sinodo, che parla di
essere corresponsabili nella Missione, qualcosa di cui le donne sanno molto,
nonostante i molti rifiuti e disprezzamenti. Perché sono le donne che
sostengono la fede in molte comunità in tutto il mondo. mondo.
Apprendimento con gli atteggiamenti, i criteri e lo
stile di Gesù
Non possiamo dimenticate che «la vera riforma viene dall'incontro
con Gesù, nella eco della sua Parola, nell'apprendere i suoi atteggiamenti e
criteri, nell'assimilare del suo stile". Questo è qualcosa che si
concretizza nelle donne comuni, come Dona Rosa, che a 70 anni esce ogni giorno
per visitare i malati del quartiere, assicurandosi che abbiano cibo e una vita
dignitosa. Qualcuno che, per molti anni ha portato loro anche la comunione, non
lo fa più perché il nuovo parroco gli ha detto che la comunione sarà portata
dai ministri della Eucarestia, uomini che erano dotati di una divisa
colorata. Nonostante tutto, continua a camminare attraverso le strade del
suo quartiere, visitando i malati, essendo un vero conforto per il più fragile.
Marta, che ha terminato il dottorato in teologia con
voti migliori rispetto ai suoi coetanei. uomini, ma la Pontificia
Università da cui si è laureato ha deciso che non potrebbe darti un diploma
canonico perché sei una donna, e che il tuo sarebbe un diploma civile. Ma è una
conquista, perché fino a pochi anni fa, le donne nel loro paese non poteva
studiare teologia, solo scienze religiose.
Questi sono scene ricorrenti, poiché molte donne non
hanno un posto nel consiglio parrocchiale o diocesano, nonostante il suo
variegato e prezioso lavoro pastorale.
Situazioni di dolore e di redenzione
Il presidente della Confederazione dei religiosi e
delle religiose dell'America Latina e dai Caraibi ha fatto una forte denuncia:
"il cammino delle donne nella Chiesa è pieno di cicatrici,
di situazioni che hanno comportato dolore e redenzione, un storia
pasquale, in cui ciò che è evidente e definitivo è stato l'amore di Dio; amore
che rimane al di là degli sforzi di pochi per rendere visibile la presenza e il
contributo delle donne nell'edificazione della Chiesa".
Ciò ha portato la suora che afferma che
"la Chiesa ha il volto di donna", citando molti esempi di
questo. Infatti, «la Chiesa, che è madre e maestra, è anche sorella e
discepola, e questo non esclude gli uomini, perché in tutti, uomini e donne,
abita la forza del femminile, della saggezza, del bene, di tenerezza, forza,
creatività, parresia e capacità di dare vita e affrontare le situazioni con
audacia".
Una Chiesa al femminile ha la forza della fecondità
Da qui il suo Invito: "tutti noi, donne e uomini,
ad essere chiamati ad essere Grembo, casa, affetto, abbraccio,
parola... Una Chiesa femminile ha la forza della fecondità. Cosa ti
viene dato dal Ruah?” La suora, che faceva parte dell'équipe che ha preparato
la relazione della tappa continentale in America Latina e nei Caraibi, ha
mostrato cinque prospettive del volto di "una Chiesa missionaria, che
batte al ritmo del femminile" è una Chiesa con queste prospettive: La
persona di Gesù e il Vangelo sono coloro che chiamano mediante il Battesimo e
tutti sono portatori della stessa dignità. Optare per la cura di tutte le forme
di vita è l'opzione per il Regno; Un nuovo modo di stabilire relazioni rende
possibile una rinnovata identità: più circolare, fraterna e sorella; Crediamo
nel valore dei processi, privilegiamo l'ascolto e si riconosce che la fecondità
è frutto della grazia, dell'azione dello Spirito.
La Religiosi ha chiarito che: "al centro del
desiderio e dell'imperativo per una maggiore presenza e partecipazione delle
donne nella Chiesa, non c'è ambizione di potere o sensazione di
inferiorità, né una ricerca egocentrica di riconoscimento, c'è un gridare di
vivere nella fedeltà al disegno di Dio, che Egli vuole nel popolo, con chi ha
fatto un'alleanza, tutti siano riconosciuti come fratelli". Uguale
partecipazione e corresponsabilità nel discernimento e nel processo
decisionale. Decisioni basate sulla comune dignità che il Battesimo dà a tutti.
Nessun commento:
Posta un commento