20
Novembre: Giorno Nazionale di Zumbi dos Palmares e della Coscienza Nera
Paolo Cugini (a cura di)
Una data simbolo della
lotta e della resistenza del popolo nero in Brasile
Il 20 novembre è il
Giorno Nazionale di Zumbi dos Palmares e della Coscienza Nera. Dal tardo 2023,
questa ricorrenza è diventata una festività nazionale in tutto il Brasile.
Prima di allora, solo poco più di mille città (su circa 5.500 presenti nel
paese) osservavano questa data.
Il cambiamento può essere
recente, ma il Giorno della Coscienza Nera rappresenta da oltre quarant’anni un
punto di riferimento nel calendario del movimento nero brasiliano.
Le origini del 20
novembre
La storia del 20 novembre
ha inizio nella Porto Alegre del 1971. Fu in quell’anno che nacque il gruppo
Palmares, composto da quattro studenti universitari neri gaúchos: Oliveira
Silveira, Antônio Carlos Côrtes, Ilmo da Silva e Vilmar Nunes.
I quattro erano turbati
dal modo in cui la storiografia ufficiale, soprattutto negli anni della
dittatura militare, raccontava la fine della schiavitù in Brasile. La versione
più diffusa nei libri dell’epoca esaltava il ruolo della principessa Isabel, dipinta
come una sorta di “redentrice”, e presentava la popolazione nera come
beneficiaria passiva dell’abolizione.
Il discorso ufficiale
ignorava l’azione di numerose leadership nere che, nel corso dei secoli, si
erano battute contro la schiavitù. Tra questi, l’ingegnere nero André Rebouças,
il cui progetto di abolizione prevedeva anche un piano di distribuzione delle
terre agli ex schiavi.
Un’altra figura messa in
secondo piano era quella del leader quilombola Zumbi dos Palmares. Zumbi nacque
libero intorno alla metà del XVII secolo, ma fu catturato e ridotto in
schiavitù. Il quilombo di Palmares, che lui guidò, fu il più grande del periodo
coloniale: si stima che abbia ospitato, contemporaneamente, più di 20.000
persone nere e indigene. Per oltre 100 anni, Palmares resistette agli attacchi
delle truppe coloniali. Per le sue dimensioni, funzionava come una sorta di
Stato indipendente all’interno del Brasile, che all’epoca era una colonia
portoghese.
Il quilombo di Palmares
resistette fino al 1695, quando i bandeirantes paulisti uccisero Zumbi il 20
novembre di quell’anno.
La nascita di una data
simbolica
Quasi tre secoli più
tardi, l’avvocato Antônio Carlos Côrtes trovò per caso, nella biblioteca
municipale di Porto Alegre, un libro che avrebbe coronato le discussioni sue e
dei suoi amici riguardo la lotta dei neri contro la schiavitù. “O Quilombo de
Palmares”, di Edison Carneiro, ripercorreva la storia della resistenza di
Palmares e descriveva Zumbi come un leader coraggioso e abile.
Nacque così la proposta
di eleggere la data della morte di Zumbi a simbolo della resistenza nera, in
contrapposizione al 13 maggio, giorno della firma della Legge Aurea.
Il Quilombo è una comunità formata da persone che fuggirono dalla schiavitù
Sono circa 8000 i quilombo riconosciuti oggi in Brasile
Il primo Giorno della
Coscienza Nera si tenne già nel 1971, presso il club Náutico Marcílio Dias, a
Porto Alegre. Vi parteciparono una ventina di studenti neri, che discussero
l’eredità della schiavitù in Brasile.
Il giorno seguente,
Oliveira Silveira, un altro membro del gruppo, pubblicò una colonna sul
giornale gaúcho Correio do Povo, invitando “i neri del Brasile – e, se
possibile, tutti i brasiliani” a “celebrare con grande entusiasmo, rendendo
omaggio alla memoria dei nostri eroici antenati” il 20 novembre. Il gruppo
Palmares si sciolse nel 1978. A quel punto, l’idea del 20 novembre si era già
diffusa in tutto il paese.
Un’abolizione incompleta
Le discussioni del gruppo
Palmares riecheggiarono tra gli attivisti del movimento nero, che già mettevano
in dubbio la narrazione ufficiale sull’abolizione della schiavitù.
Era il caso dei membri
del neonato Movimento Negro Unificado (MNU). Creato nel 1978, in piena
dittatura militare, il Movimento Negro Unificado nacque come reazione a tre
episodi di razzismo dell’epoca: l’arresto e l’assassinio, da parte della
dittatura, del venditore di frutta Robson Silveira da Luz, accusato di furto;
l’uccisione dell’operaio Milton Lourenço, morto per mano della polizia; e la
discriminazione di quattro giocatori di volley neri da parte del Club Regatas
do Tietê. Il gruppo, che arrivò a riunire decine di associazioni del movimento
nero, organizzò una manifestazione davanti al Teatro Municipale di San Paolo —
e, da lì, iniziò a coordinare le richieste del movimento, che sarebbero poi
state presentate durante la stesura della Costituzione Federale del 1988.
Il 13 maggio 1988,
cent’anni dopo l’abolizione della schiavitù in Brasile, il MNU lanciò lo slogan
“La principessa si è dimenticata di firmare il nostro contratto di lavoro”.
L’intenzione era quella di evidenziare come, un secolo dopo l’abolizione, la popolazione
nera brasiliana fosse ancora vittima di razzismo, tradotto in salari più bassi
e condizioni di vita peggiori in generale. Secondo il MNU, l’abolizione era
stata breve e incompleta.
L’11 maggio di quell’anno
si tenne anche la “Marcia dei neri contro la farsa dell’Abolizione” a Rio de
Janeiro. La manifestazione fu organizzata dall’Istituto di Ricerca delle
Culture Nere (IPCN) e radunò migliaia di persone nel centro della capitale carioca.
Da quel momento, la figura redentrice della principessa Isabel venne sostituita
da quella di Zumbi dos Palmares: un simbolo della lotta e della resistenza dei
neri contro la schiavitù.
Riconoscimento ufficiale
Nel 2011, la presidente
Dilma Rousseff ha ufficializzato il carattere nazionale della ricorrenza. E,
nel 2024, il presidente Lula ha ratificato la legge che ha reso il Giorno della
Coscienza Nera una festività nazionale.

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