Paolo Cugini
Il
mondo degli adolescenti, da sempre, non è di facile accesso. È un periodo
delicato della vita, fatto di cambiamenti, di formazione dell’identità e, in
questo cammino, la dimensione affettiva e sessuale ha un ruolo rilevante. Su
questi argomenti spesso gli adolescenti sembrano sicuri, a volte spavaldi, ma
in realtà c’è molta confusione e insicurezza sull’argomento. È, inoltre,
difficile incontrare persone competenti e capaci di accompagnare gli
adolescenti in questa fase delicata della vita e, soprattutto, capaci di
offrire loro più che delle risposte, degli strumenti in grado di aiutarli a
comprendere il proprio vissuto affettivo.
Le
parrocchie di Dodici Morelli, Galeazza, Palata Pepoli e Bevilacqua, hanno
pensato di rivolgersi per questo tipo di servizio pastorale, a Elena Ferrari,
pediatra e sessuologa di Reggio Emilia, madre di due figli e da anni presente
sul territorio con questo tipo di attenzione. Abbiamo realizzato due incontri:
uno con i ragazzi e uno con i genitori. L’obiettivo degli incontri è stato
quello di sondare il terreno, vedere e capire che cosa sta bollendo nella
pentola dell’affettività e sessualità adolescenziale negli adolescenti del
nostro territorio e, inoltre, comprendere dai genitori la disponibilità ad un
percorso formativo sul tema in questione. “Occorre aiutare gli adolescenti – ha
affermato Elena Ferrari- a capire che affettività e sessualità sono un dono
bellissimo che il Signore ci ha fatto. Nessuno
parla di come imparare a conoscersi e a conoscere l’altro. Sessualità come valore e come dono, come
rispetto di sé del proprio corpo e del corpo dell’altro. Abituarsi a
confrontarsi con le emozioni, sentimenti, anche quelli che ci hanno fatto
soffrire”.
Elena Ferrari, pediatra e sessuologa di Reggio Emilia |
È
questo un primo passo fondamentale, perché permette agli adolescenti un bagno
di realtà su un tema che spesso viene presentato in modo artefatto e
fuorviante. La pediatra ci ha ricordato che oggi il problema vero non è la
sessualità vissuta, ma è la sessualità virtuale. Gli adolescenti, dicono le
ricerche, fanno sempre più uso della sessualità in internet. Secondo alcune
ricerche apparse recentemente sui giornali, In Italia l’età media di accesso al
porno è 11 anni. “Non c’è niente di peggio che la pornografia perché crea
dipendenza. Sarebbe importante – ha continuato la Ferrari - tenere aperto come
genitori un canale di comunicazione, facendo passare un messaggio positivo
sulla sessualità, senza demonizzare. Spesso i ragazzi sono soli”.
Oggi
i ragazzi/e si sentono pronti per gestire delle relazioni intime, ma sono poco
informati, molto confusi e mettono alla porta la dimensione affettiva. Gli
adolescenti iniziano a sperimentare la sessualità in età sempre più precoce e
senza consapevolezza dei rischi. Per questo è importante costruire attorno a
loro punti di riferimento ai quali potersi rivolgere e, un percorso formativo di
questo livello, non può che giovare sia loro che alla serenità dei genitori.
Per arginare questa solitudine su un tema
delicato come questo, nell’incontro con i genitori, alla fine del dibattitto
con Elena Ferrari, si è deciso di dare continuità al percorso formativo e di
estenderlo anche ai preadolescenti delle medie. Ci vediamo a ottobre.
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