lunedì 9 febbraio 2015

EDUCAZIONE E PRESENZA







Paolo Cugini

Ho letto in questi giorni un libro su consiglio di un amico, che ho trovato interessante e del quale voglio condividere alcune riflessioni. Il libro in questione è: Diario di scuola. L’autore Daniel Pennac cerca di descrivere la scuola dal punto di vista degli alunni, ma non di qualsiasi alunno però, ma degli alunni così detti somari (lui stesso li chiama così e lo stesso Pennac si auto-include nel libro in questa categoria). Lungo le pagine del libro si coglie una velata critica non solo al sistema scolastico, che sembra fatto apposta per privilegiare i migliori, quelli che capiscono tutto al volo, ma anche ai professori, soprattutto a un tipo di professore: l’assente. 

Secondo Pennac se ci sono tanti “somari” a scuola, soprattutto nelle scuole dei quartieri o delle zone più depresse delle città, è anche dovuto al modo sbagliato del professore di stare in classe. Citando un’esperienza positiva di una classe di studenti attenti alla lezione da lui stesso sostenuta, riporta la risposta della professoressa dinnanzi al suo stupore: “Quando sono con loro o alle prese con i loro compiti, non sono altrove”. Parole semplici che rivelano, però, una verità estremamente profonda. Commenta Pennac: “E’ immediatamente percepibile la presenza del professore calato appieno nella propria classe”.
C’è un modo di essere presenti nella classe che non riesce a percepire le differenze, le reali difficoltà dei ragazzi. Questo discorso vale anche a tutti i livelli educativi: vale per un padre, una madre, ma anche per un prete. Quando siamo presenti fisicamente, ma assenti mentalmente, facciamo dei danni. L’educazione ha bisogno della presenza, dell’essere presenti fisicamente e mentalmente, per poter ascoltare, capire i problemi e pensare alle strategie necessarie da mettere in atto. Presenza significa attenzione all’altro, capacità di ascolto, sensibilità per colui che ho dinnanzi.

 Siamo presenti agli altri quando stiamo bene con noi stessi. Forse è questo il cuore del problema. Spesso i discorsi che ruotano attorno al mondo della scuola si riducono ai problemi economici, alle scarse possibilità economiche, agli stipendi troppo bassi dei professori. Senza dubbio si tratta di problemi reali, che esigono risposte concrete. C’è, però, qualcosa di più profondo sul quale vale la pena riflettere e cioè sul ruolo del professore non solo nell’ambito scolastico, ma nella società nel suo insieme. 

Per poter essere presenti agli studenti nell’aula di una scuola il professore ha anche bisogno di condizioni specifiche. Come si fa ad essere presenti ad ogni studente e seguire ed essere attenti ai più carenti in un’aula sovraffollata? Oltre a ciò, com’è possibile essere in grado di dare attenzione ai singoli studenti di una classe multietnica, con la presenza di diversi studenti di differenti etnie e culture? Che competenze sono necessarie per svolgere il ruolo d’insegante in un contesto così complesso?

Credere che l’educazione scolastica sia il centro di una società, significa avere il coraggio ad andare in due direzioni. La prima consiste nel creare le condizioni di possibilità per esercitare degnamente l’arte dell’insegante. Questo compito spetta ai governanti di un paese. L’altra, forse la più difficile, dovrebbe consistere nel creare percorsi formativi per i futuri insegnanti, che non si riducano ad una mera trasmissione di contenuti per raggiungere un’idoneità formale all’insegnamento. C’è bisogno d’ insegnanti che percepiscano la propria funzione nella società come una vocazione, un talento. Cogliere ciò significa mettere a disposizione itinerari per discernere la reale attitudine all’insegnamento. Discernere nell’insegnante quei valori che sono fondamentali nella costruzione di una civiltà adulta che esige giustizia, uguaglianza, dignità della persona umana. Più che di nozioni, oggi più che mai la scuola ha bisogno di umanità, di persone umane, permeate da quella dignità che non si apprende nei banchi di una scuola, ma che è il frutto di scelte personali orientate al bene della persona.

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