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Mario |
Paolo Cugini
Mario
è un uomo italiano felicemente sposato padre di due figli che attualmente vive
con la famiglia a Malmo, in Svezia. Alle sue spalle ha un eccellente curriculum
scolastico fatto di un baccellierato in teologia, una licenza (Master) in
teologia spirituale; ha frequentato il corso biennale per Consulenti e
responsabili organizzativi a Milano gestito dallo studio APS (Analisi
psico-sociale) e il corso per formatori a Torrazzeta (Pavia) con Manenti e
Cencini. Mario unisce competenze specifiche a qualità umane di prim’ordine. Inoltre,
ha insegnato per dieci anni teologia spirituale ed è stato responsabile della Pastorale
Giovanile della diocesi di Reggio Emilia, oltre ad essere stato parroco. Si può
dire che la Chiesa l’abbia servita e, chi l’ha conosciuto, può tranquillamente
aggiungere che l’ha servita molto bene. Poi nel 2008 ha conosciuto Laura, si
sono sposati ed hanno due figli. Mario non si considera un ex prete, ma un
prete che ha interrotto un percorso e ne ha iniziato un altro.
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Laura |
A
seguito del viaggio di Papa Francesco nel 2016 per partecipare ai
festeggiamenti dei 500 anni della riforma di Lutero, che si è tenuta a Lund e
Malmo, l’associazione comunità Papa Giovanni XXIII, ha inviato La famiglia di Laura e Mario per vivere un’esperienza
ecumenica in dialogo con le altre chiese. L’aspetto sorprendente è che possono
vivere questo dialogo all’interno di un’altra Chiesa, quella luterana. Attualmente
Laura lavora con un’associazione privata sostenuta dalle chiese, con le vittime
di tratta: in maggioranza sono donne e transessuali. Mario, invece, lavora
presso la Parrocchia luterana di San Matteo, che fa parte dell’Unità pastorale della
città, divisa in sei gruppi di parrocchie. San Matteo fa parte del gruppo di
parrocchie di san Giovanni: San Matteo, San Paolo, Santa Maria e san Giovanni. In
parrocchia lavorano 14 dipendenti. Ciò è possibile perché in Svezia, chi vuole
può dare il 2% (non l’8 per mille) alla propria Chiesa. La funzione di Mario è
quella di educatore con i bambini, la cura del catechismo e dei giovani. Lavora
in cucina una domenica al mese perché, dopo la messa domenicale, c’è il pranzo
comunitario. Con le persone che lavorano in parrocchia c’è un incontro d’equipe
settimanale di verifica e progettazione. Ci sono inoltre altri incontri con gli
educatori.
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La cappellina dove avviene la preghiera della sera sullo stile di Taizé |
Mario
lavora anche presso la Chiesa luterana di Santa Maria. Anche se in Svezia è lo
stato che si occupa dei poveri, le chiese sono anche loro attive sul tema della
carità. Presso la Chiesa diaconale di Santa Maria si fanno attività in favore
delle persone emarginate. Qui Mario, assieme ad una équipe, fa accoglienza ai
più poveri. Inoltre, gli è stato chiesto d’introdurre la teologia della
liberazione come teologia di riferimento del lavoro diaconale. La diacona
Ninni è responsabile dei punti di diaconia luterani
della città. Alcuni anni fa ha frequentato i corsi del Centro di Studi Biblici
di San Leopoldo, in Brasile. È stato in questo Centro Studi che, negli anni ’70
del secolo scorso, alcuni biblisti legati alla Teologia della liberazione,
hanno messo a punto un metodo specifico, denominato: Lettura popolare della
Bibbia. Ninni ha conosciuto la famiglia
di Mario e Laura, ha apprezzato molto la prassi del lavoro di ascolto realizzata
da Mario e ha deciso che la teologia della liberazione doveva divenire la
prassi del cammino dei diaconi. In questo nuovo percorso, due sono stati gli
eventi che hanno segnato particolarmente il cammino.
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Cena della piccola comunità |
Il
primo, è stato un lavoro di ricerca – azione proposto da Mario con i
genitori che partecipano alle attività musicali con i bambini in chiesa. Un
progetto nuovo e innovativo che ha permesso all’équipe parrocchiale di
conoscere le motivazioni e le aspettative dei partecipanti, che spesso, per
motivi anche culturali, non vengono esplicitate. Questo lavoro di ricerca ha
permesso all’équipe di orientare meglio le scelte pastorali e, allo stesso
tempo, di conoscere meglio le competenze di Mario che, in seguito, è stato
invitato a realizzarla in altre parrocchie. L’altro momento importante in questo
cammino formativo è stata la giornata fatta insieme con il metodo della lettura
popolare della Bibbia, venuta così bene da mettere in programma altri cinque
momenti in autunno.
Oltre
a questo cammino, la famiglia di Laura e
Mario fa parte di una “piccola comunità” composta da loro, da due ragazze che
stanno facendo un’esperienza comunitaria in un appartamento della parrocchia,
situato accanto all’appartamento dei nostri amici, e ad altre quattro persone
che vivono nelle vicinanze. Questa comunità è nata nel 2015, nel periodo che ha
visto l’afflusso di una grossa ondata migratoria proveniente dalla Siria e un
prete decise di fondare una piccola comunità ispirata alla spiritualità di
Taizé fatta di preghiera e accoglienza. Dal 2019 Laura e Mario sono in questa
parrocchia e sono stati invitati a far parte di questa piccola comunità.
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Linnea e Ida, che fanno parte della piccola comunità, si sono sposate lo scorso anno Linnea sta studiando teologia per diventare prete |
Mentre
termino queste righe mi viene da dire: c’era bisogno d’andare in Svezia nella
chiesa Luterana per vivere serenamente la propria fede? Non potevamo accoglierli
noi? Tanta competenza e tanta umanità non potevano essere messi a disposizione
di quel pezzetto di Regno di Dio che è qui vicino a noi? Queste sono mie personalissime domande, che Laura e Mario non si sono mai posti, perché la loro intenzione sin dall'inizio è stata quella di realizzare un 'esperienza missionaria come famiglia e, posso aggiungere, ci stanno riuscendo benissimo.
grazie delle informazioni; hai ragione da vendere; non potevamo accoglierli noi?
RispondiEliminaNon so se mi puoi rispondere a questa domanda:mi chiedo se Mario e Laura non soffrano del fatto di essersi convertiti a una religione che non vede presente Gesù nel pane e nel vino come suo Corpo e Sangue visto anche che Mario non si considera un ex prete.Grazie
RispondiEliminaMario e Laura sono cattolici e continuano ad esserlo: stanno camminando assieme a fratelli e sorelle luterani in un cammino ecumenico. Il fatto che Mario lavori presso una parrocchia luterana mostra la libertà di questa Chiesa, che guarda alla qualità della persona e non all'etichetta
EliminaOra ho capito,grazie
EliminaDi famiglia cattolica, passai a 60 anni alla chiesa valdese perché la cattolica negò i funerali religiosi a Welby, ma oggi mi chiedo se tutte queste chiese hanno un senso: non basterebbe un'unica grande chiesa cristiana, in cui vi siano dei gruppi che la pensino in modo diverso, com''era alle origini?
RispondiEliminaMentre leggevo mi sono fatta le stesse domande....abbiamo bisogno di queste esperienze, abbiamo bisogno di profezia.
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