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Linnea e Josephine studiano teologia per prepararsi a diventare prete |
Paolo Cugini
Sto
visitando la famiglia di un mio amico Reggiano di nome Mario ed è ho incontrato
nella parrocchia dove lui fa servizio Linnea e Josophine, due giovani ragazze
ventenni che studiano teologia e si stanno preparando per diventare prete. Sì,
proprio così: desiderano diventare prete. Nella Chiesa Luterano di Svezia
questo è possibile.
Dal
2020 la Chiesa svedese, evangelica luterana, conta più pastori donne che non
pastori uomini. Per l'esattezza il 50,2 per cento dei ministri evangelici
abilitati a officiare il servizio religioso sono donne: 1.533 su un totale di
3.063 presuli. E nella rete di seminari da qualche anno ben il 70 per cento
degli iscritti sono donne.
È
dal 1958 che la chiesa protestante svedese ha accettato il sacerdozio
femminile. E dal 2000, anno della totale separazione tra Chiesa e Stato, i
corsi di teologia sono molto frequentati dalle donne.
Nelle
chiese protestanti di molti paesi le donne sono ammesse al sacerdozio. In
Germania una donna vescovo, Margot Kässmann, è stata persino presidente dei
vescovi luterani.
Che bello
RispondiEliminaBellissimo!
RispondiEliminaPer i luterani non esistono i "preti" e nemmeno i "sacerdoti", perché l'unico sacerdote è Cristo. Anche i loro "vescovi" non si ritengono "sacerdoti".
RispondiEliminaFormarsi per organizzare la vita di una comunità non significa diventare prete: lo sanno anche i tuoi ex parrocchiani del Brasile che portavano avanti le proprie comunità senza investiture sacramentali e titoli (clericali). Questo lo sai benissimo anche tu. E mi chiedo perché scrivi certe cose.
Forse non sai che il mondo luterano è molto complesso. Per quanto riguarda la chiesa luterana in Svezia uomini e donne possono essere preti, diaconi e vescovi
RispondiEliminaNel corso degli anni ho fatto tre interventi su questo blog e mi sono preso per tre volte dell'ignorante. Grazie.
RispondiEliminaAggiungo solo che ciascuno può farsi chiamare come vuole, ma pretendere che un nome faccia esistere la cosa nominata è magia.
Forse possiamo pensare che la parola prete non sia di proprietà esclusiva della chiesa cattolica romana, ma che anche altre chiese cristiane possano utilizzarla legittimamente. La stessa parola può sorridere diverse teologie del ministero ordinato. Questo è vero anche nella stessa chiesa cattolica in cui ci sono preti sposati ( chiese cattoliche di rito orientale), oppure un prete religioso e un prete diocesano che vivono il ministero presbiterale in modo radicalmente diverso
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