venerdì 4 settembre 2020

MIGRAZIONI E PROCESSI SOCIO-ECONOMICI


 



IL MODELLO DI ROSTOW

Prof.ssa Giovanna Vertova

BERGAMO 4 SETTEMBRE 2020

 

Sintesi: Paolo Cugini

 

SVILUPPO/SOTTOSVILUPPO

Alla fine della II guerra mondiale abbiamo il fenomeno della decolonizzazione. La maggior parte delle colonie sono diventate paesi indipendenti politicamente. L’autonomia economica è un’altra cosa. Nasce il termine Terzo mondo, e nasce l’economia dello sviluppo, che studia i motivi delle disuguaglianze.

Il concetto di sottosviluppo nasce nel momento in cui si formano i grandi imperi coloniali. L’uomo bianco incontra le culture diverse e le considera inferiori. Per quasi tutto l’800 il conetto di sottosviluppo trovava la spiegazione in termine di razza e fattori climatici. Questa spiegazione è stata criticata da tanti punti di vista, prima tra le quali è che le razze non esistono.

La seconda spiegazione: termini di fattori climatici. Lo sviluppo economico (idea eurocentrica) è avvenuto in paesi a clima temperati. Non ci può essere sviluppo economico nei paesi molto caldi: era questa la teoria. Climi molto caldo tolgono incentivi a creare una serie di cose. Non c’è bisogno di fare vestiti, o stufe, ecc, vale a dire tutta una serie di industrie. Questa teoria è stata molto criticata. È uno di tanti fattori e forse non il più importante.

Con la fine della II Guerra mondiale ci si rende conto che i paesi sono politicamente indipendente e potrebbero avviare un processo di sviluppo, che però non avviene. Si cerca di capire perché. Vengano allontanate le due teorie precedenti.

Nuova teoria: lo sviluppo economico in una nazione. Teoria dei 5 stadi di Rostow. Nel 1960 pubblica un testo fondamentale. Rostow ipotizza che le fasi di sviluppo di un paese passa attraverso cinque stadi:

1.       si parte della società tradizionale;

2.      transizione;

3.      decollo;

4.      spinta verso la maturità;

5.      consumazione di massa.

È un percorso lineare. L’idea è che il sottosviluppo è uno stadio originario, è la società tradizionale e poi i paesi riescono a svilupparsi attraverso i cinque stadi.

1.      Società tradizionale. È lo stadio originale di tutti i paesi del mondo. Questa fase è caratterizzata dalla situazione nella società pre-Newtoniane. Qui la rivoluzione scientifica non è avvenuta e quindi neanche la rivoluzione tecnologica. Sono società agricole – situazione del medioevo. Lavoro manuale e autosufficienza. Non si produce molto di più per quello che serve per vivere. Ecco perché il mercato è scarso in questo periodo. La popolazione è ridotta a causa di guerre, pestilenza. La popolazione è l’unico fattore di lavoro, perché non esistono le macchine. Rostow lega sempre gli sviluppi economici ai tipi di società. Qui vi erano società legate al tema dell’obbedienza e ciò dava molto potere ai padroni. I commerci sono pochi e anche commerci basati sul baratto. La moneta era poco usata.

2.     Transizione. Questa fase è caratterizzata da un periodo in cui s’innescano una serie di cambiamenti sia a livello di economia e sociale, che porteranno allo stadio successivo. Primo cambiamento fondamentale: la società passa da società agricola a manufatturiera. È la rivoluzione agricola. Le macchine vengono utilizzate in agricoltura e fa aumentare la produttività del lavoro: quanto un lavoratore produce in un arco di tempo. La produttività del lavoro non è la produzione, è quanto produce un lavoratore. È un concetto simile alla velocità. Utilizzando le macchine in agricoltura aumenta la produttività del lavoro del lavoro agricoli: c’è meno bisogno di agricoltori e quindi si possono liberare lavoratori per altrove, in altri settori. Secondo fattore sono gli investimenti pubblici e privati. Il concetto d’investimento in economia indica l’acquisto di tutto quello che sono indicati come beni capitali, tutto quello che serve per produrre. Le imprese fanno con l’obiettivo di produrre di più. Investimenti privati portano alla specializzazione produttiva. Investimenti pubblici: infrastrutture. Viene prodotto il surplus: la produzione è maggiore dell’auto sufficiente. C’è un eccesso che viene commercializzato. Parte di questo surplus viene reinvestito. C’è un cambiamento dell’atteggiamento della società. Ci sono persone che rischiano per iniziare la fase imprenditoriale.

3.     Decollo. Qui avviene il decollo economico. La caratteristica principale è una crescita economica rapida ed autosufficienza. C’è ka necessità che lo sviluppo economico accompagni lo sviluppo sociale. Ci sono tre condizioni principali:

a.     Gli investimenti privati delle imprese, che devono raggiungere almeno il 10% del Pil. Oggi nei paesi avanzati questo numero si aggira al 18%.

b.    Si devono sviluppare i settori manufatturieri.

c.     Deve presentarsi un quadro politico e istituzionale capace di sfruttare questi aspetti del decollo.

Devono essere limitati i consumi delle persone e limitato la spesa pubblica. Tutto è lasciato in mano alle imprese private che devono fare gli investimenti nel settore industriale. La fase del decollo ha la necessità di avere imprenditori innovatori (Schumpeter).

4.    Spinta verso la maturità. Il progresso economico è stato applicato alla produzione. Siamo al 20% del Pil dell’investimento privato. Nascono nuovi settori industriali. I paesi che raggiungono questa fase si collocano nell’ordine internazionale. L’Italia è specializzata nell’industria alimentare, gli Usa nei PC. Si riduce l’occupazione nel settore agricolo. Ci sono salario più elevati. Competenze maggiori rispetto al settore agricolo.

5.     Consumazione di massa. Si riferisce ai livelli di confort raggiunti dalle nazioni occidentali, dove ipotizziamo che valga fino al 2007, l’anno della grande crisi. Qui avviene la terziarizzazione dell’economia. L’economia diventa orientata al consumo. I beni di consumo sono i consumi delle famiglie. Beni di consumi durevoli e non durevoli. Consumare più volte: è durevole e non si esaurisce a seguito del singolo atto di consumo. I beni di consumi durevoli (es. automobile) possono saturare il mercato. Questo problema viene risolto con l’innovazione del prodotto.

Critiche. Il modello di Rostow è uno dei primi modelli che cerca di spiegare lo sviluppo. La prima critica è che il modello che viene descritto da Rostow è sui paesi avanzati. È un modello occidentale di come deve avvenire lo sviluppo, con un occhio di riguardo all’Inghilterra. Ciò ha portato per anni a pensare che il problema del sottosviluppo fosse un problema originario. L’errore fondamentale di Rostow è che non ha tenuto in considerazione che, quando i paesi sono diventati ricchi, durante le loro fasi di sviluppo, questi pesi non avevano in torno paesi più avanzati di loro. Oggi non è più così. I paesi in via di sviluppo si trovano in interdipendenza con i paesi sviluppati. C’è un problema di competizione con i paesi avanzati.

Non esiste un unico modello di sviluppo. Ci possono essere modi diversi di sviluppo che non segue la storia dei paesi occidentali. Se si vuole capire come un paese possa svilupparsi, non lo si può studiare a prescindere dalla condizione economica mondiale.

 




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