martedì 17 novembre 2020

LA TEORIA ECONOMICA NEOCLASSICA

 



(annotations)

 

Paolo Cugini

 

La teoria neoclassica nasce intorno alla seconda metà dell’800, ha una metodologia di analisi economica molto diversa dalla teoria keynesiana. È ossessionata dalla ricerca dell’equilibrio.

 

Due teorie:

-  Equilibrio generale (Walras): si pone l’obiettivo di individuare la situazione di equilibrio di tutti i mercati contemporaneamente ma non riesce a risolvere il problema matematicamente.

-  Equilibrio parziale (Marshall): l’equilibrio economico generale non si può calcolare, meglio concentrarsi su un mercato solo.

 

In genere oggi quando gli economisti neoclassici (ortodossi) tendono a fare analisi sono analisi di equilibrio economico parziale. Le basi teoriche della teoria neoclassica soprattutto quella sviluppata originariamente nella seconda metà del ‘700 sono importanti perché fanno capire le differenze rispetto alla teoria keynesiana.

 

La teoria neoclassica viene spesso chiamata anche teoria della scelta da definizione di Robbins che dice che cosa secondo lui l’economia dovrebbe studiare. Gli economisti classici (prima dei neoclassici) parlavano di politica economica perché ritenevano che il sistema economico si studiasse attraverso le classi sociali e fosse condizionato dalla politica. È la teoria che si sviluppa con la rivoluzione industriale. Col passaggio dalla political economy alla economics (economia) si abbandonano le classi sociali e si tende ad avvicinare l’economia alla scienza esatta, ossia alla fisica che ha la caratteristica di essere spiegata con leggi universali. Questo, infatti, è l’obiettivo dei neoclassici. Precisazione terminologica: in italiano usiamo il termine economia sia per indicare la scienza economica sia per indicare la realtà.

In inglese: economics (indica la scienza economica) economy (l’economia reale).

Cambiamento terminologico e metodologico.

 


Teoria della scelta: la scienza economica studia il comportamento umano come una relazione tra risorse limitate che hanno usi alternativi e bisogni illimitati = la scienza economica ha come obiettivo di studiare il comportamento umano tra risorse limitate con usi alternativi e bisogni illimitati. L’economia dovrebbe studiare il comportamento umano (si cancella il concetto di classi sociali o anche l’approccio keynesiano dei macro aggregati). In relazione al fatto che gli esseri umani hanno bisogni illimitati e risorse limitate con usi alternativi.

Es. il consumatore sceglie le merci da consumare in base al suo reddito che è una risorsa limitata. Quindi la teoria economica ortodossa si pone il problema di trovare il criterio che questa scelta sia una scelta soddisfacente, ossia sia la migliore scelta possibile in assoluto. Questo è l’obiettivo della scienza economica secondo i neoclassici.

 

Si cancella anche tutta la struttura sociale, secondo questo approccio chiamato individualismo metodologico, si parte dall’analisi del comportamento del singolo individuo e si cerca di analizzare il criterio migliore possibile, se tutti seguono questa scelta, si raggiungerà il sistema migliore. Si parte dal singolo individuo e trovata la legge che spiega il comportamento migliore del singolo si ipotizza che tutti gli individui si possano comportare così e si ricava una legge per l’intero sistema.

 

Il presupposto è che gli individui siano omogenei, siano uguali e siano tutti liberi di adottare le proprie scelte; quindi senza rapporti di interdipendenza e subordinazione tra un individuo e l’altro e senza conflitti tra i singoli individui. Non solo: l’individualismo metodologico cancella anche tutti i condizionamenti del comportamento sociale, quindi, parlando delle migrazioni, non si tiene conto che gli spostamenti dei migranti avvengano in base a condizioni imposte ma solo sulla base dell’assunto che in alcuni paesi i salari sono più alti rispetto ad altri. Cancellando le classi sociali e gli aggregati delle altre teorie, si cancellano i conflitti come ad es. il conflitto basato sull’assunto che gli interessi delle diverse classi sociali siano tra loro contrapposti per cui il sistema economico è un sistema disarmonico e conflittuale (es. contrapposizione tra capitalisti e lavoratori hanno interessi contrapporti). C’era anche chi si era concentrato sulla contrapposizione tra capitalisti e proprietari terrieri (Ricardo), perché i proprietari che affittavano le terre ai capitalisti aveva interessi contrapposti (i proprietari terrieri avevano l’interesse a che gli affitti dei terreni fossero alti, gli imprenditori che affittavano i terreni per metterci le proprie imprese avevano l’interesse opposto, ossia che i canoni fossero bassi). Per i neoclassici non esistono classi sociali, ci sono solo singoli individui, sono tutti uguali e tutti liberi di compiere qualsiasi scelta economica. L’individualismo del mercato pone una uguaglianza tra individui ex ante, ossia prima della scelta economica: tutti gli individui sono uguali ai nastri di partenza e la distinzione avverrà dopo il compimento della scelta economica, dopo questo momento gli individui si distinguono.




Teoria dell’astinenza (elaborata da Walras) che contraddistingue gli imprenditori (K) dai consumatori / lavoratoli (CL): tutti gli individui sono uguali, sono remunerati e coloro che utilizzano il reddito e lo consumano tutto diventeranno i consumatori (CL) e svolgeranno la funzione di consumo, coloro che invece non consumano tutto il reddito e lo utilizzano per intraprendere una attività produttiva, sono gli imprenditori (K). L’astinenza dall’utilizzare una parte del reddito introitato consente di diventare imprenditori, gli altri rimangono consumatori. Gli individui scelgono secondo degli assiomi di comportamento e questi assiomi di comportamento sono assunti presi per veri senza essere dimostrati.

 

Primo assioma:

Razionalità illimitata: nel momento della scelta tra le risorse limitate con usi alternativi per soddisfare i bisogni, il cervello umano deve essere in grado di processare tutte le informazioni, deve avere tutte le informazioni per la scelta, di processarle e di fare la scelta migliore.

Es. il consumatore deve decidere come spendere il proprio reddito, la teoria neoclassica dice che nel momento in cui il singolo consumatore effettua questa scelta in base alla razionalità illimitata, ossia conosce tutti i beni a disposizione sul mercato, è in grado di fare una graduatoria tra tutti i beni e quando compie la scelta del bene sceglie il bene che gli dà la soddisfazione massima. Per fare tutto questo si ipotizza la razionalità illimitata: una capacità del cervello del consumatore elevata. Questo assunto è stato criticato già da economisti neoclassici, Herbert Simon che incrociando la scienza economica con studi psicanalitici e neurologici mette in dubbio il concetto di razionalità illimitata sostenendo che il cervello del singolo essere umano funziona con la razionalità limitata, ossia è in grado di processare sono un numero limitato di informazioni.

 

Secondo assioma:

il comportamento ottimizzante: ottimizzare vuol dire raggiungere il massimo di una certa funzione. Il concetto di ottimizzante è come dire che: se il consumatore con la razionalità illimitata (conoscendo tutti i beni e i relativi prezzi) fa la lista dei beni secondo il grado della sua soddisfazione e, quindi, è anche in grado di applicare ai beni il grado di soddisfazione. Il comportamento ottimizzante vuol dire che una volta processate tutte queste informazioni, il consumatore sceglie i beni al vertice della classifica ossia i beni che danno al consumatore la massima soddisfazione. La razionalità illimitata precede il comportamento ottimizzante, solo se sono in grado di processare le informazioni sono in grado di acquistare i beni che danno la massima soddisfazione.

 

Comportamento soddisfacente: siccome l’individuo non ha la razionalità illimitata farà la scelta più soddisfacente che non è necessariamente la migliore (ossia non sarà la scelta ottimizzante).

Herbert Simon, prese il Nobel per l’economia.

 

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