sabato 23 maggio 2020

L'ESERCIZIO DELLA LIBERTÀ DI RELIGIONE



prof. Francesco Zannini 

Sabato 23 maggio 2020


Sintesi: Paolo Cugini

La questione della libertà religiosa oggi pone due problemi: integrazione e delle relazioni tra cultura e religione. Nello sviluppo storico della nostra cultura occidentale, la questione della libertà religiosa è sempre stata dibattuta. Ancora in Italia non abbiamo un testo sulla libertà religiosa. Sostanzialmente il problema ha riguardato in Europa e in Italia il rapporto tra la società civile e la comunità ecclesiastica, con alcuni problemi con gruppi protestanti. Le altre religioni in Italia sono state sempre accolte perché non rappresentavano un problema di convivenza, anche per i numeri esigui. C’è stato un problema con la comunità ebraica. Non è mai esistito un pluralismo religioso. Queste comunità venendo da paesi esteri portano con sé delle tradizioni diverse. La comunità bengalese non è solo mussulmana, abbiamo un problema di relazione anche e di necessità di conoscenza di quelle che sono le condizioni giuridiche. Altro caso: la comunità mussulmana marocchina ha sempre uno stretto contatto con i capi politici del Marocco. Il re del Marocco è discendente del profeta de ha un potere molto forte da un punto di vista religioso. Lo stesso avviene con i turchi. Ogni gruppo ha una sua problematica diversa. L’immigrazione ha fatto sì che venissero comunità religiose che non hanno una lunga tradizione in Italia. Ciò ha creato il problema della libertà religiosa, un problema di convivenza nella nostra società. Il problema dell’integrazione e il rapporto tra il cattolicesimo italiano e le altre culture: sono i problemi.

La forza ondata dei flussi migratori ha determinato un rimescolamento di popolazioni, per etnia, religione e cultura. Il vicino di casa comincia a parlare un linguaggio diverso. Il linguaggio non è fatto solo di parole, ma di gesti, di simboli, di stili di vita, che portano con sé tradizioni, valori, mentalità, modi di mangiare diversi, modi di sentire profumi diversi, modi di relazionarsi uomo e donna, ecc. Questo è molto importante. Adattarsi ad un linguaggio diverso, linguaggio nel senso ampio specificato sopra. Riuscire lentamente a comprendere questo linguaggio non è un cammino rapido e semplice. La lingua è l’elemento di base, ma il resto è complesso.


L’Europa è un’area multiculturale. Uno ogni 15 residenti ha un’estrazione culturale diversificata. Siamo in un mondo globalizzato in cui occorre essere certi che il fenomeno migratorio rimarrà sempre. La storia dell’immunità nasce dall’immigrazione. Il continente americano è stato creato tutto dall’immigrazione. Il totale degli italiani nativi scende, mentre degli altri aumenta. Quando si guardano le percentuali (2017) l’Austria ha molti più immigrati dell’Italia.
Si pone il problema come queste popolazioni diverse e la popolazione italiana possano integrarsi. La parola integrazione è stata messa in discussione. In arabo integrazione si traduce con fusione e gli arabi non sopportano questa idea. Ogni realtà deve mantenere la propria identità. Unità fraternità, solidarietà all’interno di un territorio. Cammino di appartenenza comune pur nella pluralità. Integrazione non è fusione, adattamento, ma cammino comune.

V. Cesareo, 2009: l’integrazione è quel processo multidimensionale finalizzato alla pacifica convivenza entro una determinata realtà storico sociale tra individui e gruppi culturalmente e etnicamente differenti.

Non esiste il cinese, l’indiano: ogni persona ha la sua caratteristica diversa. Elemento fondamentale è il rispetto. Avvicinarsi con rispetto alla cultura, alla religione, alla tradizione dell’altro. Quel modo di vivere ha una sua storia, un suo cammino, una filosofia dietro. Elemento caratteristico è il rispetto, ogni tradizione va rispettata. Percepisco una diversità, ma quando ci avviciniamo, ci accorgiamo che ha una sua logica interna. Diversità non vuole dire inferiorità. Problema dell’etnocentrismo europeo.
Altro elemento in questo cammino è che è un processo che necessita tempo. Siamo frutto d’immigrazione. Non c’è italiano che non sia meticcio. Non esiste la razza italiana pura. Ci sentiamo italiani per un lungo processo nella storia si è creata quella cultura fatta di diversi elementi che piano piano si sono amalgamati. Sono processi che richiedono secoli. Imparare la lingua è il minimo, ma ciò è il primo passo di un cammino molto lungo per entrare in una cultura. E’ un percorso bidirezionale, perché riguarda sia gli immigrati, sia i cittadini del paese ricevente.

La questione religiosa
L’appartenenza della popolazione alla religione. Abbiamo una crescita forte della comunità cristiana che però non corrisponde a quella cattolica. L’immigrazione cattolica è inferiore di quella cristiana, che è composta da un forte elemento ortodosso e una grossa componente evangelica. Abbiamo una moltiplicazione di piccole chiese pentecostali o battiste, metodiste, che sono completamente autonome, non fanno riferimenti a dei centri religiosi e si autogestiscono. Le comunità ortodosse sono diverse, che fanno riferimento a paesi specifici. C’è la comunità mussulmana, che è inferiore a quella cristiana come crescita. Quella cattolica è minore, perché raccoglie i filippini e dal sud America. La comunità ortodossa sta crescendo. Poi ci sono buddisti e sik.

Le religioni non cristiane. Abbiamo una convivenza non sempre facile. Nostra Aetate: religione in se stessa. L’uomo ha in sé stesso la tenenza a scoprire il senso della propria vita e in che modo l’universo è gestito. Alla radice della religione c’è questa ricerca profonda. C’è dell’arcano, cose inspiegabili a cui l’uomo vuole dare risposta. Comunione dell’uomo con il cosmo. La vita è una forza che sta dentro l’universo. Desiderio di essere collegati a questa forza vitale. All’interno delle diverse culture questa forza acquista una terminologia diversa, che è linguaggio, che produce comportamenti diversi. Es. di Matteo Ricci quando dovette tradurre i testi cristiani ha avuto questi cristiani: come dico in cinese la parola Dio. Per i cinesi è il cielo. I mussulmani quando hanno cominciato a tradurre i testi mussulmani si sono chiesti: come traduco: Allah? Anche loro hanno preso la parola cielo. Oppure alcune culture lo traducono con Padre. Un dio che è al di sopra dei cieli. Non è un Dio che domina il cielo, ma che è al di sopra dei cieli.

Si guarda al cosmo: induismo. La divinità come parte del cosmo e lo muove.
Si guarda alla terra: la terra è colei che dà la vita. Le appartenenze alla terra, che fa di un popolo e fa si che la religione di quel popolo sia legata alla terra, vista come quell’essere presente in un territorio. È il caso della Malesia e dell’Indonesia in cui i mussulmani si considerano figli della terra.
Tutte queste religioni crea con sé un gruppo di persone e come risultato questo ha desiderio profondo di incontrare Dio poi permette la necessità di definire la divinità in quanto tale e creare una serie di normative che permettano a queste comunità che si riferisce ad una comunità di procedere in un cammino comune.
La comunità scopre l’ordine cosmico e lo vuole seguire secondo una divinità di riferimento. Dio offre alla comunità una normativa. Che sia Dio o un illuminato non importa. Questa legge dev’essere chiara. C’è la rivelazione, che è una comunicazione tra Dio e l’uomo. Dio parla all’uomo, ma Dio non è l’uomo. Il suo modo di parlare nessuno di noi lo conosce. Ci saranno dei codici culturali che recepiranno questo messaggio e lo trasformeranno tramite un messaggero o una serie di messaggeri o degli scritti, e si arriva alla codificazione della religione. Una volta codificata la religione diventa obbligatoria. La comunità ha bisogno di questo. Nasce l’etica, la legge che regola le relazioni all’interno della comunità. Nasce la mistica, nella relazione diretto con Dio.
Jules Ries: l’uomo religioso precede la religione strutturata.
Tutto questo è veicolato da un linguaggio, da un libro, da una comunicazione, ma anche da tutta una serie di simboli che esprimono all’interno della comunità, di mondi e culture diverse, esprimono questo rapporto dell’uomo. Grazie al simbolismo cosmico l’uomo ha concepito le ierofanie.
Mondo buddista: rapporto con il mondo animale. Importanza della legge come valore essenziale.
Altro elemento importante è la religiosità popolare. Si struttura in maniera informale. Complesso di credenze segnate dalla ricerca di Dio. Si rifanno alla sapienza atavica dei popoli e ad una saggezza semplice e profonda.
L’islam è vissuto come religione formale, ma poi in India c’è un’infinita di culti e d’insegnamenti che rispondono alla coscienza profonda di quel popolo. Il popolo non è teologo, assorbe dalla teologia i fondamenti e le vive nelle sue espressioni più diverse.



Le principali religioni presenti in Italia
Islam: tutte le parole arabe e le lingue semitiche hanno una radice di tre vocali, coniugando le quali si reisce a percepire il senso derivati da questi radicali. Per poter percepire la complessità occorre coniugarli in alcuni modi. ES, el, em. Un elemento di base è un aggettivo: salim: completo, intatto. Salam: pace, pienezza di vita. Salam è qualcosa di più della pace, significa quello che l’uomo può comprendere di più bello. Un esempio di ciò è il matrimonio. I mussulmani non erano preoccupati di convertire, quanto di diffondere questo mondo rappacificato. Aslama: io mi consegno. Il participio è buslim: mussulmano. Un mussulmano è uno che si consegna in tutto. L’Islam è il nome verbale di questa ultima forma. Che cos’è l’islam? È il consegnarsi completamente e totalmente all’unico Dio, per entrare in un mondo in cui non ci siano rotture, immoralità e che offre all’uomo una pienezza di vita di essere riconciliato con il mondo, la natura. Nel Corano troviamo questa visione del mondo. La natura dell’Islam è questa: unità di Dio, fraternità degli uomini e con tutto l’universo e il creato che porta ad un mondo di vera pace.

 Induismo: è una realtà molto complessa, che sostanzialmente non è una religione unica e strutturata. Nasce da una serie di tradizione importate all’interno dell’India da popolazioni che venivano dall’area caucasica e che hanno preso il sopravvento sulle popolazioni dell’India. Si tratta di una fede orale e in parte scritta. Non ha capi, profeti, ma si base di scritture ispirate da Dio ai risha. Ci sono i 4 Veda, degli inni. Questi testi in sanscrito creano la sostanza dell’induismo: la legge d’oro. In realtà l’induismo è diviso in una serie di patti tradotti in culti. Comunità religiose che si raccolgono attorno a personalità spirituali e formano in qualche modo una religione in sé stessa. Le stesse divinità non è più unica, ma una divinità unica che si declina in tre forme diverse. È una religione fluida e aperta al pluralismo. Il pellegrinaggio a Benares, la santità del fiume Gange, l’induismo collegato con la madre terra indiana. È aperto al confronto con le altre religioni, anche se all’interno sono nate delle sette e il fondamentalismo indù. Molto feroce, esclusivista e violento con elementi che possono paragonati con l’ISIS. Le vie che conducono all’assoluto sono molteplici e non si escludono. Rifiuta l’assolutizzazione di una forma particolare di culto.

 buddismo: nasce fra il VI e V a.C. secolo. Fa la scelta sino quasi a morire di fame, Tenta tutte le vie e ha un’illuminazione, il risveglio del Budda. Comincia a riflettere in maniera nuova. Ha una dottrina che ha lo stesso punto di partenza di Budda stesso, il risvegliato. La presa di coscienza della sofferenza diffusa nel mondo lo porta a cercare una via per porre fine la catena del dolore. Tentativo di arrivare alla pace interiore, che diventa pace sociale, compassionevole dell’umanità. Si apre al contesto sociale, senza distinzioni di razze e religione. Anche il Buddismo ha il suo periodo di crisi, di fondamentalismo. In Tailandia i monaci hanno tentato di salire al potere. Si costituisce come comunità, acquista le sue scritture derivate dall’insegnamento del Budda e si struttura secondo 4 verità fondamentali, che sono alla base del nucleo: monaci e comunità monastica. La realtà dell’esistenza personale e del mondo è dolore; l’origine del dolore è il desiderio; conseguenza questa sete continua sino a che non si riesce ad estinguerla; il nirvana è l’estinzione del desiderio, che ci libera al bene. La via viene descritta con il Darma che è una serie di leggi che guidano la comunità. Cammino di liberazione dal male frutto del desiderio e arrivare alla pace in cui l’uomo si confonde con l’universo. Chi è Dio per il buddismo? Non si sa.

Immigrazione e religione
Non abbiamo dati ufficiali. Mussulmani circa 2 milioni.
1993: cattolici tra gli stranieri erano la maggioranza al pari con i mussulmani.
Successivamente si assiste ad un aumento della presenza mussulmana e ortodossa tra gli stranieri.

2016: ortodossi: 1,6 milioni; Mussulmani: 1,4 milioni; Cattolici: 1 milione.
Le incidenze: ortodossi 2,6%; mussulmani 2,3%; cattolici 1,7%
I mussulmani vengono dal Marocco, Albania, Bangladesh, Pakistan, Tunisia, Egitto.
Non c’è stata invasione mussulmana. In alcune regioni come il Trentino e l’Emilia Romagna la presenza mussulmana è più significativa.

Una pluralità di presenze. Costruzione di società plurale. Il pluralismo culturale e religioso sta presentando una serie di problemi. Questi non sono derivati non solo dalle loro teologie o normative, ma sono presentate soprattutto dal fatto che la società italiana non ha trovato il modo di creare spazio a questa società plurale.

Quattro modelli:

 modello multiculturale, si considerano queste varie presenze religiose e d’immigrazione come realtà che possono vivere in maniera autonoma a fianco della religione del paese. È il modello inglese, dove si crea un problema forte che si sente adesso. Si sviluppano questo gruppi etnici-religiosi che vivono come monadi uno accanto all’altro e non riescono ad incontrarsi, confrontarsi. Questo crea conflitti e non prospetta un modello educativo capace di creare accoglienza, una comunità comune.

Modello assimilazionista: I portoghesi invece hanno utilizzato un modello diverso di assimilazione di vita, cultura. Altro modello simile è stato quello della Francia in Algeria, che era diventata una provincia francese. La Francia in Algeria si è comportata come se la comunità araba e la religione dell’Islam non esistesse.

Modello interculturale: vicino al sistema americano del melting pot. Le due culture si rapportano tra di loro attraverso il sentirsi americano. Comunità separate, però con un rapporto attorno all’americanità che li faceva sentire uniti.

Modello della laicità: laicità dello Stato è un elemento fondamentale che permette alle comunità di crescere. Tiene l’elemento statale al di fuori delle comunità religiose, ma le promuove perché le considera parte di sé stesso. È il modello italiano. Lo Stato riconosce la religione.



Oggi abbiamo in Italia una lotta tra chi sostiene il modello di tipo anglosassone in cui in pubblico la religione non deve apparire e se appare deve apparire nella pluralità; dall’altra parte c’è chi sostiene il modello assimilazionista.

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