sabato 26 ottobre 2019

PERCHÉ NON CI SIA UN GREGGE SENZA PASTORE



CONVEGNO NAZIONALE RETE VIANDANTI

BOLOGNA SABATO 26 OTTOBRE 2019


Relatore: Severino Dianich
Sintesi: Paolo Cugini

Sul tema del ministero è importante ascoltare la storia.
Concetto di sacerdozio: subisce dal nuovo testamento una svolta radicale. Il NT definisce la fine del sacerdozio antico in nome dell’unico sacerdozio di Cristo, che chiude l’antica storia del sacerdozio levitico. Gesù non era sacerdote, oggi si direbbe che era un laico. Il suo sacerdozio non si pone in continuità sul piano rituale, ma esistenziale, dove il senso della mediazione e dell’offerta a Dio è vissuto nella ita, nei fatti (cfr Rom 12,1-3). Il tempio è il corpo di Cristo: suggerisce l’attenzione ai fatti. Gli apostoli non si definiscono mai sacerdoti. Paolo traduce il termine sacerdotale nel ministero della predicazione. Fil 2,17: Paolo parla della sua morte come sacrificio rituale, la vittima sarebbe la fede del popolo e il suo martirio sarebbe la libagione.
Nel ministero si tratta di un’investitura che viene dall’alto. 1 Tim 4,14: non trascurare il dono che è in te. C’è un rito. Il cristianesimo non ha deretualizzato totalmente, ma è stato ridimensionato il rito.
Il dono dello Spirito garantisce l’autenticità della fede.

Carattere di autorità del ministero nella custodia della fede e di conseguenza nel governo della comunità: qui si nasconde la questione del rapporto tra la funzione pastorale e autorevole della predicazione. La devianza cattolica sull’autorità implica una guida particolare della comunità.
Atti, Timoteo e Tito: si è parlato di questi testi come forma di proto cattolicesimo.

La letteratura post-testamentaria. C’è la tradizione del primo millennio punta sulla testimonianza di Ignazio di Antiochia. Solo il Vescovo può presiedere l’eucarestia: questo nel NT non c’è. In poco tempo si arriva all’esclusività nella celebrazione eucaristica. C’è un rapporto di deduzione: ciò che preme Ignazio è l’unità della Chiesa fondata sulla testimonianza apostolica.

Da qui si sviluppa il senso del sacramento (Agostino), un’azione della Chiesa che è segno e strumento che in realtà è di Cristo e quindi è di sopra del potere umano. Lo sviluppo di questa dottrina in Agostino è legato a problemi pratici, quando si comincia a contestare che il battesimo degli eretici non è valido. Qui Agostino di de no, perché il battesimo è un’azione di Cristo, indipendente da chi ha celebrato.

La dottrina cattolica ha subito sviluppi ambigui dovuti ad una progressiva sacerdotalizzazione del ministero. Una delle cause è stata quella che il mondo antico non è mai riuscito a concepirsi laico. Non c’è potere che non sia consacrato. Ci vuole sempre un sacerdozio e un tempio. Una delle spinte a questa sacerdotalizzazione è stato generato da un vuoto sociale con la crisi del sacerdozio pagano. Il presbitero e il vescovo adottano tutti gli apparati e le ritualità del sacerdozio. Al centro di questo fenomeno globale c’è la sacralità della figura del vescovo e presbitero. In questo aiuta la forza del sacramento.

Conseguenza negativa di questo processo è la corruzione del clero. La tradizione fino al secondo Concilio di Nicea rifiuta che il presbitero uno che non abbia riferimento alla cura pastorale della comunità. Quando questo dato va in decadenza nasce la corruzione, la rincorda alle cariche sacerdotali.

 È l’epoca della grande crisi della Riforma. La grande battaglia di Lutero è il recupero del sacerdozio di tutti i fedeli. Lutero difende il ministero pastorale. Tutti sono sacerdoti e non tutti sono parroci.

Il concilio di Trento è preoccupato dello sviluppo della prassi sacerdotale. La cucitura tra i due aspetti il Concilio di Trento non è riuscito a farla. Per questo ha fatto due tipi di decreti: pastorale e dottrinale. Il nostro problema oggi – dottrina e prassi – viene da lontano.

Trento: obbligo della residenza dei vescovi, proibizione di accumulare diverse diocesi, obbligo di predicare. Sul piano dottrinale prevale l’interesse sul tema del sacerdozio, anche per contrastare la posizione protestante. Il sacerdozio dei laici resta escluso dall’interesse di Trento. Aumenta quindi lo squilibrio dentro la Chiesa.
Francesco di Salles: promuove un cammino di spiritualità cristiana anche per i laici. È una novità.
Nell’800 viene posta la responsabilità politica dei laici, per arrivare, grazie al movimento biblico, al recupero della dottrina del sacerdozio comune.
L’impostazione del Vaticano II risente di alcuni limiti.

Tria munera: predicazione, sacramenti e guida pastorale. Il primato è pensato sempre alla predicazione. Lumen Gentium applica il discorso dei tria munera a tutti i fedeli.
Problemi aperti:
Tradizione luterana: anche in Lutero la questione della prassi è determinante. Molte posizioni dottrinali di Lutero è segnata dalla preoccupazione pastorale. Lutero non ha mai pensato alla laicizzazione del ministero. In Lutero c’è sempre il desiderio di salvare l’autorità del pastore.

Il problema centrale è che molto presto i presbiteri hanno cessato di essere degli evangelizzatori. C’è una chiusura progressiva del pastore dentro alla comunità. Oggi s’impone l’esigenza dell’evangelizzazione. Oggi un pastore di Chiesa è in grado di essere anche il leader per una comunità in uscita?
C’è bisogno di un nuovo dinamismo.

Altro problema aperto è la donna nel ministero. Il cammino è inesorabile nonostante il blocco dottrinale posto da Giovanni Paolo II. Il cambiamento avverrà inevitabilmente. Il no dev’essere dimostrato. Non si può più dire no e basta. Se si decide per il sacerdozio alle donne, si rompe definitivamente con la Chiesa ortodossa.

Il trend attuale sta imponendo il bisogno dell’evangelizzazione e un dimagrimento dell’apparato ecclesiastico. Oggi abbiamo meno fedeli e lo stesso apparato istituzionale. La diminuzione dei fedeli è in linea con la diminuzione dei preti. La sensibilità cristiana deve tener conto che siamo in un’epoca in cui la Chiesa è destinata a diminuire.  Guardini parlava di solitudine della fede in un contesto che non la supporta. C’è però una grande chance, che è quella di ritrovare la freschezza del Vangelo.
Marcel Gaucher: quella che si sta aprendo è una nuova era per il cristianesimo in Europa.


1 commento:

  1. "Altro problema aperto è la donna nel ministero. Il cammino è inesorabile nonostante il blocco dottrinale posto da Giovanni Paolo II. Il cambiamento avverrà inevitabilmente. Il no dev’essere dimostrato. Non si può più dire no e basta."

    Nel Libro della Genesi, che è Parola di Dio, non certo parola mia, né di Dianich, e neppure di Cugini, il Signore afferma:
    «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».

    Ora, questo è un NO, senza spiegazione, è un COMANDAMENTO che non va capito, ma obbedito per Amore di Colui che lo ha donato.
    Invece si presenta un essere scivoloso, desideroso di "aiutare" i progenitori a comprendere, a far notare loro che il NO non è sufficiente, e li guida verso un mirabile "discernimento" del Comandamento DIVINO, discernimento dal quale nascerà la rovina dell'Umanità.

    Signore, ti supplico, salvaci da questi Falsi Pastori che hanno perso la Fede Cattolica e che nella loro presuntuosa Caduta, come fu per Eva, vogliono farla perdere anche alle tue Pecorelle, facendo dire alla Tua Parola quello che vogliono loro, come nelle Tentazioni di Satana nel Deserto!

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