sabato 9 dicembre 2017

BEATI GLI ATEI PERCHÉ INCONTRERANNO DIO


PER UN CAMMINO DI SPIRITUALITA’ OLTRE LE RELIGIONI
DALLE RELIGIONI ALLA SPIRITUALITÀ: L’ALTRO, L’ALTRA AL DI LA’ DI DOGMI E PRECETTI

RIMINI 8-10 DICEMBRE 2017

Relatore: Augusto Cavadi
Sintesi: Paolo Cugini

E’ un esodo che alcuni di noi hanno compiuto per 40 anni. Passare dalla religione, dalla Chiesa, alla spiritualità come spazio della libertà, della critica. Certe volte si avverte un certo trionfalismo. Se la religione confessionale sta male, anche la spiritualità non se la passa molto bene. Non c’è soltanto da rallargarsi di questo passaggio. Ho lasciato la Chiesa Cattolica perché ci stavo troppo bene. Mi garantiva tante sicurezze. Ho frequentato il corso di teologia al Laterano che mi liberò dal Cattolicesimo. Erano gli anni ’70, erano momenti di grande libertà. Nietzsche diceva che il cristianesimo con Gesù ha acceso alla passione per la verità. E’ perché cerco la verità che non posso restare cristiano.

 Un treno per Lisbona, è un film dove il protagonista è un medico che lascia il mondo cattolico e dice: “Le Parole che vengono da Cristo sono di una bellezza sconvolgente; come sembrava chiaro che quelle parole erano la misura di tutte le cose. Mi sembrava incomprensibile che alla gente interessassero altre parole”.

Ho lasciato l’Egitto però la nostalgia delle cipolle ogni tanto ci viene. La spiritualità post moderna o iper moderna, ha i suoi rischi e tentazioni.

1.        Autismo spirituale, solipismo. Chi lascia le chiese e si mette alla ricerca spirituale di ispirazione orientale, si sono ribellati ad una chiesa che fa annegare l’io nel noi. Mi pare che chi di noi entra nella terra promessa della spiritualità, c’è il rischio di dimenticare il noi a favore dell’io.

2.      Tentazione intimistica, rifugio in se stessi e rifiuto della politica, dei temi sociali. Non cadiamo in una specie di ombelico-centrismo, in cui l’io diventa la misura di tutte le cose. C’è uno spiritualismo dualista che avanza, che rifiuta l’azione in favore della vita interiore. Questo è un pericolo perché la vita spirituale che non si traduce in azione non funziona.

3.       Irrazionalismo. Non si può ridurre l’esperienza spirituale a sentimento, all’irrazionale. La ragione è fondamentale in questo cammino.

4.      Rischio di dimenticare che siamo dentro ad una storia. La spiritualità non può essere vissuta ogni volta come se noi nascessimo ogni volta al mondo. Se non siamo in grado di procreare figli c’è qualcosa che non funziona.

Una spiritualità oltre cristiana non deve perdere le origini. La spiritualità che sogno è la spiritualità del mosaico in cui ogni tessera dev’essere se stessa. Fare questo lavoro di autocritica, ma recuperare le perle preziose. La spiritualità è un mosaico sempre aperto. La logica dev’essere quella della laicità. Il laico è portatore di valori.

C. Spondville: la spiritualità degli atei. Possiamo fare a meno della religione, ma non dell’amore e della spiritualità. Lo spirito è importante e nessuno può avere l’esclusiva. E’ la spiritualità che ci differenzia dagli animali.
La spiritualità è la fioritura della persona.

Intervento di: Maria Soave Buscemi
Durante l’intervento Soave Buscemi ha dato la parola alla pittrice Bruna Peyrot, che ha presentato alcune figure femminili di rottura con il sistema del loro tempo.
Ci sono donne che nella loro eresia hanno permesso un cammino nuovo. Memoria: accendere di nuovo il desiderio. Memoria è un’azione del corpo che riaccende il desiderio.

In memoria di tutte le donne che hanno detto no alle violenze corporali, religiosa, psicologica.
Decostruire un modo di pensare. Il segreto è uscire dallo schema. Solo uscendo dallo schema è possibile trovare soluzioni per la vita. Inventare altre possibilità.
Resistenza spirituale.
Nomadi sono tutti i cammini veri. Il nomadismo è un’esperienza spirituale. Durante ogni luna il corpo della donna cambia. Le lune nomadi si ritrovano per tempi di spiritualità insieme in Emilia Romagna. Ci raccontiamo i nostri tempi di luna. Mina è mussulmana. A partire dai piccoli e dai poveri dalle tante migrazioni scopriamo un cammino mistico politico. Mistica è un’esperienza, non un fenomeno. E’ il vivere la quotidianità. Spiritualità è una parola maschile. Ruàh è femminile: è il respiro di vita, è femminile, è respiro che soffia sul caos e nel caos. E’ questo che cerchiamo di fare. La mistica è un toccare la vita. E’ un lasciarsi toccare. C’è una mistica che parte dall’esperienza dalle donne che è toccare e lasciarsi toccare.

Il toccare è un cammino di erranza. E’ un modo di leggere il mondo. Usciamo dallo schema. Uscire dallo schema del 12. Il 12 nelle tradizioni monoteiste può far morire. Talita è morta a 12 anni. Quando diciamo che 12 erano i figli di Giacobbe, ma erano 13 perché  c’era anche la figlia, massacrata, violata: Dima.

13 sono le lune in un anno. Gli uomini che respirano il respiro della vita accompagnano 13 lune. Leggere e toccare la vita in altro modo.  Da 12 a 13. Siamo comunità di base perché siamo politici e politiche. Riconosciamo un altro mondo possibile. Siamo CdB perché siamo in cammino.
C’è una 13°  tribù errante per i mari, per i corridoi. Il nostro compito è riconoscere e camminare insieme a questa 13°  tribù. Solo chi vive una profonda spiritualità di Ruah insiste e non desiste.


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