Paolo Cugini
L’aspetto centrale dell’esperienza
delle CEBs, centrale nel senso di punto di riferimento per tutto il lavoro
svolto nella comunità, è senza dubbio il circolo biblico e, in modo
particolare, lo specifico metodo di lettura della Bibbia messo a punto nel
corso degli anni, vale a dire la lettura popolare delle Bibbia. Come la riflessione
sul significato dell’apporto politico delle CEBs ha avuto in Frei Betto il suo
principale mentore, anche se chiaramente non l’unico, lo stesso si può dire per
Carlos Mesters[1] per
quanto riguarda la riflessione biblica all’interno delle CEBs. Fin dagli anni
’60 i circoli biblici si espandono in tutte le CEBs presenti sul territorio: la
Bibbia diventa il primo strumento formativo dei poveri. Fin da subito, si
percepisce l’esigenza da parte degli agenti di pastorale di mettere a
disposizione dei circoli biblici un materiale in grado di agevolare la lettura
della Bibbia, tenendo conto dello specifico cammino delle CEBs. Molti fattori
hanno contribuito perché si giungesse ad uno specifico tipo di lettura della
Bibbia nelle CEBs, sistematizzato gradualmente e che in seguito ha preso il
nome di Lettura Popolare della Bibbia (LPB).
·
Il
primo contributo viene dalla Gioventù Operaia Cattolica (JOC). Il metodo
Vedere, Giudicare, Agire portò un nuovo modo di vedere e considerare l’azione
di Dio dentro la storia. Prima di cercare di sapere che cosa Dio dice, si
cercano di ascoltare i problemi del popolo, la su situazione concreta. In
seguito, con l’ausilio del testo biblico, si cerca di giudicare questa
situazione. Si cerca di far in modo che la Parola di Dio non venga dalla
Bibbia, ma viene dai fatti illuminati dalla Bibbia. E sono questi che portano
ad agire in modo nuovo. E’ questo il metodo Vedere, Giudicare, Agire.
·
Il
Concilio Vaticano II e il documento Dei Verbum consacrò per la chiesa il nuovo
modo d’intendere l’zione rivelatrice di Dio. Dio parla oggi attraverso dei
fatti e delle persone. Noi riusciamo a scoprire la sua parola con l’aiuto della
Parola di Dio, Il
colpo di stato militare del 1964 è stato un evento centrale nel cammino del
Brasile e mostrò che il lavoro di coscientizzazione che stava avvenendo nelle
basi era imperfetto. Emerse allora la necessità di un lavoro più capillare, che
rispettasse maggiormente la cultura e i tempi del popolo, soprattutto dei
poveri.
I circoli biblici furono uno
strumento privilegiato che rispondevano a questa nuova sensibilità: la loro
rapida espansione fu il segno che si stava andando per la strada giusta. Mesters
caratterizza la lettura biblica sorta a partire dagli anni ’60 nelle CEBs a
partire da tre aspetti fondamentali:
La libertà: è resa possibile quando la bibbia
viene letta insieme all’impegno in lotte per la costruzione di un mondo più
giusto e solidale. Altro fattore che facilita la lettura come cammino di
libertà, è il legame che le persone del circolo biblico fanno tra le loro
storie e l’evento narrato dal testo biblico. Questa capacità richiede
chiaramente una buona conoscenza dei testi biblici[2];
Familiarità: è un elemento fondamentale nel
cammino della comunità nella quale le persone creano un clima familiare, di conoscenza
reciproca, che permette l’apertura, la condivisione, il riconoscimento del
parallelismo tra la vita della comunità e la storia d’Israele[3];
Fedeltà: le persone delle CEBs, impegnate
nella lotta per la trasformazione della società, cercano di essere fedeli a ciò
che scoprono nel testo biblico che illumina la loro vita, che dà senso alla
loro lotta, e non fedeli al senso che il testo ha in se stesso, in una lettura
storico-critica. “La fedeltà con la quale il popolo inizia a praticare la
parola è scomodo e provoca conflitti”[4].
Se è vero che secondo Mesters questi
tre elementi nel cammino di lettura popolare della bibbia sono fondamentali, è
altrettanto vero che il più importante è la familiarità, perché impedisce che
la Bibbia rimanga un testo del passato, che racconta storie passate senza
legame con la vita presente, impedendo soprattutto che: “il fondamentalismo,
sia di origine carismatica che dei movimenti di liberazione, si appropri della
libertà e uccida in noi la fedeltà”[5].
Dentro questi tre aspetti – libertà,
familiarità, fedeltà – Mesters trova un insieme composto di
Bibbia-realtà-comunità. Pel lui è la novità, l’originalità di un metodo che le
persone della base delle comunità hanno portato per l’interpretazione della
Bibbia in Brasile, nonostante le differenze dei vari luoghi di un paese così
vasto. Si tratta del legame della riflessione biblica con la vita della
comunità e con la realtà più ampia, perché: “la preoccupazione principale del
popolo non è interpretare la Bibbia, ma interpretare la vita con l’aiuto della
Bibbia”[6].
Il triangolo ermeneutico della lettura popolare della Bibbia
La lettura che era in andamento nelle
comunità, secondo Mesters, si caratterizzava per il popolo che: “stimolato dai
problemi della realtà (pre-testo), cerca una luce nella Bibbia (testo), che è
letta e approfondita nella comunità (con-testo). Il pre-testo e il con-testo
determinano il “luogo” da dove si legge e interpreta il testo”[7].
Questi tre elementi – pre-teto, testo e con-testo- sono i cardini centrali del
metodo della lettura popolare della Bibbia. Quando la Bibbia, la comunità e la
realtà sono interconnesse, la Parola di Dio diviene un rinforzo, un motivo di
speranza, di coraggio e aiuta a vincere pian piano la paura[8].
Mesters costatò che l’esegesi
scientifica, con l’appropriazione dei metodi storico-critico, letterario e
filologico, non erano in sintonia con le letture che le persone della base
delle comunità realizzavano. Per lui, questi metodi scientifici portarono un
grande contributo allo studio della scienza biblica, ma erano accessibili solo
agli eruditi che avevano grande difficoltà di trasmettere i risultati delle
loro ricerche per la maggior parte delle persone[9].
Mentre gli esegeti interpretano il senso che il testo biblico ha in sé, per
cercare di salvare l’ortodossia, l’obiettivo dell’interpretazione biblica
realizzata dai poveri consiste nel percepire il significato del testo per la
loro vita e che cosa Dio dice per mezzo di questi testi. Di conseguenza, la
preoccupazione dei poveri delle CEBs non è con l’ortodossia, ma con
l’ortoprassi[10].
Sempre nella direzione del confronto
tra il metodo esegetico e quello della lettura popolare della Bibbia, Mesters
afferma che: “l’esegesi segue il metodo della coerenza e del raziocinio, segue
una logia rigida di coerenza nelle sue idee; è un metodo riflessivo, che mette
al primo posto l’obiettività e l’esattezza dei concetti. Nella ricerca del
senso storico letterale della Bibbia, è questo il metodo che dev’essere usato”[11].
Il metodo utilizzato dal popolo
differisce notevolmente da quello esegetico perché: “non mette al primo posto
la coerenza interna e neanche il raziocinio, ma si avvicina di più al metodo
delle libere associazioni delle idee. La gente parla liberamente associando
idee, testi, fatti e situazioni conforme sorgono nel pensiero, senza che si
veda necessariamente un nesso logico”[12].
Secondo l’opinione di Mesters
l’esegesi ha provocato una rottura tra il presente dei lettori che leggono il
testo oggi e il testo che è rimasto nel passato. L’esegesi ha “buttato” il
testo biblico nel passato, nel contesto storico e letterario nel quale è nato.
Per non essere errata l’interpretazione della Bibbia deve integrare tre
dimensioni: la vita del popolo, la scienza esegetica, la fede della chiesa. “La
nuova visione della Bibbia che stava sorgendo nelle comunità popolari e dalla
vita, suscita nuovi meccanismi e metodi d’interpretazione, che entrano in
conflitto con i metodi anteriori e li criticano profondamente, mostrandone i
loro limiti […] I nuovi sono mezzi per far nascere il fiore dal germoglio,
facendo in modo che appaia la nuova visione, presente nella pratica in
andamento; facendo anche in modo che la teoria che nasce da questa pratica
diventi a sua volta uno strumento critico per orientare meglio la stessa
pratica”[13].
Mesters ha sistematizzato e
articolato la teoria del triangolo ermeneutico per esprimere una visione nuova
della pratica interpretativa, con elementi presi in prestito dalla filosofia[14],
con la collaborazione del filosofo Domingos Fragoso. Il triangolo è composto
dagli angoli del pre-testo, testo e con-testo, che nella pratica interpretativa
popolare sono interconnessi. Le comunità concretizzano una maniera
d’interpretare la Bibbia dove la realtà vissuta dalle persone passa ad essere
il punto di partenza nella lettura e nell’interpretazione del testo biblico. Il
testo non viene più letto fine a se stesso, ma come strumento dell’azione
trasformatrice della comunità. I tre criteri basici per l’interpretazione
(pre-testo, testo e con-testo) sono per Mesters imprescindibili in una
interpretazione biblica popolare, che tenga conto dei gravi problemi che
coinvolgono il popolo. Il testo è la parola scritta nella Bibbia, il con-testo
è la vita di fede della comunità, che legge e interpreta il testo, e il
pre-testo è la realtà formata dalle situazioni, sociale, politica ed economica,
nella quale la comunità è inserita e dentro della quale legge il testo biblico.
Ognuno di questi criteri ha una sua funzione nella pratica dell’interpretazione
biblica, ma sono articolati fra di loro in modo dinamico. Il processo
d’interpretazione può iniziare da ognuno dei tre aspetti, dipende solo dalla
situazione, dalla storia, dalla cultura e dagli aspetti della comunità o del
gruppo[15].
L’importante è non dimenticare nessuno dei tre criteri, che insieme hanno in
vista lo stesso obiettivo: condurre il popolo a conoscere meglio la loro realtà
presente e ascoltare gli appelli di Dio dentro questa realtà. Il circolo
biblico così inteso non diviene un momento separato dalla vita per approfondire
un testo del passato ma, al contrario, diviene strumento per una migliore
inserzione nella realtà e nella vita presente. La mancanza di contributo del
pre-testo, corrompe il con-testo e fa in modo che il testo non riesca a
contribuire alla liberazione dei suoi lettori. Il grande rischio che spesso
avviene nei circoli biblici è che: “il proprio testo biblico cominci ad essere
assolutizzato e mistificato e li conferma nella loro lettura alienata, lontani
dalla realtà e dalla vita”[16].
D’altro canto se teniamo conto
solamente della conoscenza critica della realtà di oggi e non del testo
biblico, la gente può abbandonare la Bibbia come un libro che non serva a
nulla. “Leggere la Bibbia a partire dai poveri esige che si scoprano e
analizzino le cause che generano la povertà, cause sociali, politiche,
economiche e ideologiche. Qui non si tratta di una lettura riduzionista della
Parola di Dio. Non si riduce nulla. Al contrario! Si aumenta l’angolo di
visione, includendo ciò che prima non era considerato. L’interpretazione smette
di essere spiritualista e alienata e passa ad illuminare le situazioni concrete
della vita del popolo”[17].
Secondo Mesters la ricerca e
l’analisi della realtà sono necessarie come elementi d’interpretazione della
Parola di Dio affinché le persone possano comprendere che le loro vite e del
loro gruppo non esistono e non possono esistere separate dalle altre persone e
che non è possibile trasformare la vita del gruppo senza che si attacchino le
cause del malessere che si trova nel mondo. Si comprende molto come una simile
impostazioni conduca lentamente e progressivamente a fare in modo che i
partecipanti del circolo biblico assumano una coscienza critica sulla realtà
circostante. L’impegno politico dei militanti delle CEBs nasce ed è alimentato
dalla lettura popolare della Bibbia. “La Bibbia da sola non funziona e non apre
gli occhi; ciò che apre gli occhi è il con-testo e la comunità dove loro s’incontrano”[18].
Secondo Mesters è la comunità, il
con-testo, il luogo dove avviene la lettura della Bibbia. “Il libro che
s’interpreta è il libro della comunità; il significato che si cerca è il
significato della comunità; il compito da interpretare è il compito della
comunità”[19]. La
stessa Bibbia è un libro costruito in comunità, un libro fatto in mutirao
(insieme), usando un’espressione cara al popolo baiano. Se la comunità è il
contesto nel quale avvien l’interpretazione del testo, ciò significa che i
poveri sono il nuovo soggetto ermeneutico. Per loro, solamente dentro la vita
di sofferenza e all’interno del cammino di liberazione, è dove s’incontra la
chiave della Bibbia che può dare un nuovo supporto e un nuovo destino alla
scienza esegetica[20].
Se la pratica dell’interpretazione della Bibbia è comunitaria ciò significa che
tutte le persone partecipano attivamente, e non solo gli specialisti, gli
esegeti, i teologi, preti o vescovi. Ogni persona della comunità apporta il
proprio contributo affinché si dia il processo d’interpretazione.
Da queste riflessioni di Mesters si comprende
molto bene come il processo di democratizzazione delle stile della chiesa messo
in atto nei circoli biblici delle CEBs, abbia lentamente creato uno stile, un
modo nuovo di essere chiesa, nel quale tutti si sentono protagonisti del
cammino e delle decisioni prese al suo interno. Sempre in questa direzione si
comprende quanto la lettura popolare della Bibbia abbia influito nella
formazione di una coscienza politica, che ha profondamente inciso il tessuto
sociale del Brasile.
La rilettura biblica: momento fondamentale del metodo di lettura popolare
della Bibbia
L’utilizzazione della Bibbia per
comprendere la realtà contemporanea è uno strumento letterario della rilettura
biblica. Se il triangolo ermeneutico è la teoria principale dell’ermeneutica di
Mesters, la rilettura biblica è l’asse centrale della sua interpretazione
teologica della Bibbia[21].
Mesters compara la lettura biblica che stava sorgendo nelle comunità con
l’esegesi spirituale dei padri della chiesa dei primi secoli del cristianesimo[22].
In quell’epoca i padri della chiesa cercavano il significato che lo Spirito
oggi offre al suo popolo. Inoltre, Mesters confronta il mondo con il quale le
comunità primitive guardavano all’Antico Testamento come a uno specchio, nel
quale leggevano e interpretavano quello che succedeva nel presente. E’ questo
ciò che Mesters intende affermare quando parla di rilettura biblica: “E’ il
nome che si dà ad un fenomeno letterario molto frequente nella Bibbia, nel
quale si riutilizzano testi antichi dei libri biblici, già esistenti, nella
composizione dei libri più recenti della stessa Bibbia, conferendo così a
questi testi antichi un significato nuovo. Lo studio di questo fenomeno è uno
dei cammini più appropriati per giungere sino alla radice della Bibbia e
incontrare un risposta alle domande che ci poniamo: che cosa la Bibbia dice di
se stessa? Come vuole essere letta e interpretata?”[23].
Secondo Mesters, una delle
caratteristiche principali della Bibbia è la coscienza che il popolo biblico ha
del suo passato e di stare a lui vincolato. Senza il passato non sarebbe stato
possibile per il popolo comprendere l’ambito dell’ora presente nel quale
viveva, e nemmeno la speranza che lo faceva camminare per il proprio futuro. “Con
grande fedeltà e libertà gli autori della Bibbia componevano sempre quadri
nuovi con tradizioni e testi antichi in vista di nuove situazioni […]. Ora il
fenomeno indicato come rilettura biblica è l’espressione letteraria di questo
revisionismo continuo, di questa rilettura o reinterpretazione ininterrotta,
non tanto di un testo antico, ma della vita sempre nuova; reinterpretazione
fatta alla luce della fede, con l’aiuto dei testi antichi”[24].
Nel contesto dell’Antico Testamento
Mesters cita undici storie della salvezza, per esemplificare riletture fatte in
quel tempo, di storie di Dio con le persone, tenendo l’Esodo come evento
fondante. Per Mesters queste riletture fanno parte della sintesi storica dello
Javista, Eloisata, Deuteronomista, Deutero-isaia, Scitto Sacerdotale,
Pentateuco, Cronista, Salmi storici, Settanta, Ecclesiastico 44-50, Sapienza
10-19. In relazione al Nuovo Testamento Mesters sostiene che sia una rilettura
globale dell’Antico Testamento[25].
Dietro al fenomeno letterario della
rilettura biblica si nasconde e si rivela una determinata visione della vita e
della storia. E’ l’espressione dell’uso che generazioni posteriori fanno del
proprio passato e della propria storia in vista del loro presente. E’ la
manifestazione della coscienza costante del popolo che si esprime in quattro
modi[26]:
·
Coscienza
della continuità della storia;
·
Relativizzazione
del passato in funzione del valore assoluto posseduto nel presente come
certezza della fede;
·
Preoccupazione
di presentare modelli di azione che provochino il cammino del popolo verso il
futuro;
·
Desiderio
di essere fedele, nonostante tutte le resistenze e difficoltà incontrate nel
cammino.
Nella Bibbia il passato non era visto
come valore assoluto, ma come relativo e funzionale; il passato valeva
solamente in quanto rivelava una relazione o funzione in vista di una miglior
comprensione del presente. A questo punto dell’analisi, Mesters si chiede: qual
era l’obiettivo dell’uomo biblico che si serviva di criteri di relativizzazione
del passato? La risposta secondo lui è molto chiara, vale a dire, la certezza
assoluta che Dio è con noi nel nostro cammino. “E’ la coscienza gratuita
(grazia) che lo stesso Dio che orientò la vita del popolo nel passato, continua
orientando oggi la vita dello stesso popolo […]. Non è il passato che dà valore
a Dio, ma è Dio percepito come presenza attuale, che dà valore e significato al
passato. E’ la riscoperta della presenza di Dio nel presente che dà gli occhi
certi per compiere la rilettura del passato vissuto con Lui, e che offre gli
occhi certi per fare oggi l’interpretazione del significato che la Bibbia ha
per noi”[27].
Sono questi i motivi che conducono
Mesters, in diversi occasioni, ad estendere le proprie critiche nei confronti
dell’esegesi per aver creato un abisso molto profondo tra il passato e il
presente, tra la rivelazione e la vita, tra il soggetto della fede e il
soggetto che crede. La ricerca esegetica non ha bisogno di ricostruire il
passato biblico nel modo più esatto possibile, ma deve soprattutto scoprire la
visione che l’autore biblico aveva sulla vita, sulla storia e sul futuro;
quale messaggio voleva comunicare ai suoi contemporanei, quale impegno aveva
con la vita, quale incidenza critica di questo passato sul presente era
vissuto, e quale prospettiva del futuro apriva per mezzo i quella descrizione
del passato[28].
[1]
Carlos Mesters (1930-) è di origine olandese e arrivato in Brasile all’età di
17 anni con i carmeliti. Dopo il dottorato al Biblico in Gerusalemme, tornò in
Brasile per dedicarsi all’accompagnamento biblico nelle CEBs di tutto il Paese.
Nel 1978, assieme ad un gruppo di collaboratori, fonda il CEBI – Centro di
Studi Biblici – che diverrà un centro di produzione di sussidi biblici e di
corsi di formazione biblica attivo ancora oggi. Alcune delle principali opere di C. MESTERS: Por
trás das Palavras, Petrópolis, Vozes, 1974, ID., Flor sem defesa, Petrópolis,
Vozes, 1983, ID., Seis dias nos porões
da humanidade. Petrópolis, Vozes, 1977, ID., A leitura da Bíblia em algumas
comunidades de base no Brasil, em Concilium 158, 1980/8, p. 51-58, ID., O
profeta Elias. Inspiração para hoje REB/30 ( 1970), p. 590-617, O Projeto ‘Palavra-Vida’ e a leitura
fiel da Bíblia de acordo com a Tradição e o Magistério da Igreja, in REB/ 49 (1989),
p.661-673.
[2]Cfr. C.MESTERS, Flor sem defesa, cit. P. 134s
[3] Ivi, p. 142
[4] C. MESTERS, O que me vai no
coraçao, in RIBLA, 50, Vozes Petropolis 2005, p. 27
[5] Ivi, p. 28.
[6] C. MESTERS, Um vento novo
começa a soprar: por trà da palavra, p. 37.
[7] Ibidem.
[8] Cfr. Cfr. C.MESTERS, Ecclesiologia das Comunidades
ecclesiais de base, Paulus, Sao Paulo 1978, p.308
[10] Ivi, p.
192
[11] Ivi, p.
126-127
[12] Ibid.
[13] C. MESTRS, Flor sem defesa,
cit. P. 363.
[14] La notizia sta in : I.A. FELIX,
Anseio por dançar diferente. Leitura popular da Biblia na otica da hermeneutica
feminista crticia de libertaçao, Tesi di dottorato Faculdade de Humanidade e
direito, Sao Bernardo do Campo 2010, p. 57.
[15] Per questa analisi cfr. I.A. FELIX,
Anseio por dançar diferente, cit. P. 58-59.
[16] C. MESTERS, O projeto
Palavra-Vida, e a leitura dfiel da Biblia de acordo com a tradiçao e o
magisterio da Iggreja, em RIBLA 3 (1989), Vozes, Petropolis p. 81
[17] Ivi, p. 57.
[18] W.C.DE ANDRADE, (Org.),O
codigo genetico das CEBs, p115
[19] C.MESTERS, Balanço de 20
anos: A Biblia lida pelo povo na atual renovaçao da Igreja Catolica do Brasil,
1964-1984 CEBI, Sao Leopoldo 1988, p. 14
[20] C. MESTERS, Paraiso terrestre:
saudade ou esperança, Vozes, Petropolis 1987, p.193
[21]Cfr. I.A.FELIX, Anseio por dançar
diferente, cit. P. 67.
[22] Cfr. C.MESTERS, flor sem
defesa, cit. P. 175.
[24] Ivi, p.
92-93.
[25] Cfr.
Ivi . 100-101.
[26] Ivi, p.
104.
[27] C.
MESTERS, Ivi, p. 110.113.
[28] Cfr. Ivi, p. 103.
“la preoccupazione principale del popolo non è interpretare la Bibbia, ma interpretare la vita con l’aiuto della Bibbia”
RispondiEliminaRiflessione bellissima e molto vera....
Grazie.
Valeu Uberlam! Como é que voce està?
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