sabato 16 luglio 2022

SCRITTI APOCRIFI E TESTI DI DONNE DEL PRIMO CRISTIANESIMO

 



SABATO 16 LUGLIO 2022


ARIANNA ROTONDO

 

Sintesi: Paolo Cugini

C’è un discorso che riguarda il binomio ortodossia e eresia.

Classificare significa usare categorie in passato non era un’operazione neutrale e non lo è ancora oggi.

Per molto tempo i Padri hanno delimitato il senso della verità e la falsità. La verità viene da Dio e la falsità da satana. Chi professa eresie è ispirato da satana.

Risultato di questo discorso è che solo gli individui che parlano di verità possono essere autori di testi ortodossi. Conseguenza di ciò è che le donne non possono essere coloro che trasmettono i testi ortodossi. Solo autori maschi potevano esprimere l’ortodossia.

C’è un noi e poi gli altri. Gli altri sono i pagani, i greci, i romani, ecc. quelli che affermano le loro penitenze come ortodosse sono uomini, dall’altra, coloro che sono messi tra gli eretici, devono essere subordinati o esclusi.

Canonico-non canonico. Questa divisione è anacronistica. Bisognerebbe parlare di cristianesimi, perché non è un fenomeno uniforme. All’inizio non c’è l’idea di un canone fisso, chiuso.

Una delle definizioni più recenti su apocrifi, sono testi che pretendono la forma di scritti biblici, o raccontano di personaggi di scritti biblici divenuti canonici, che non sono divenuti canonici e che non avevano anche la pretesa di esserlo, ma hanno avuto una grande influenza sua nell’arte che nelle tradizioni popolari.

1945- papiri venuti alla luce nei pressi dell’Alto Egitto e che contengono un gran numero di traduzioni copte. Vengono classificati come gnosticismo antico sulla base della descrizione di eretici fatta da alcuni Padri. Alcuni di questi testi rifiutavano la sofferenza di Cristo.

I primi secoli cristiani – Cristina Simonelli

A fronte di un numero enorme di testi, possiamo trovare delle chiavi di lettura. Anche gli scritti apocrifi sono frutto delle comunità cristiane. Non abbiamo solo criteri ideologiche, ma anche a criteri che troviamo negli scritti stessi.

C’è una pretesa autoritativa che si realizza anche attraverso la pseudoepigrafa. Leggere oggi chiede almeno un duplice livello ermeneutico, per non attribuire significato univoco a metodi dinamici e simbolici per decriptare i modelli di genere che entrano ed escono dai testi, per non occultare i diversi soggetti e le contro narrazioni.

Tucidide di una donna per bene non ci devono essere notizie pubbliche. Legge del linguaggio androcentrico. Spesso negli scritti antichi troviamo della presenza delle donne negli ambienti eretici. Spesso si può sospettare che un modo di dire, che da voi parlano le donne è un modo di insultare i maschi di un ambiente.

Ci sono prototipi che si formano w si tramandano nel tempo sul tema delle donne. Ci sono strutture che determinano gli spazi pubblici degli uomini e delle donne.

Generi e schiavitù negli Atti di Andrea

Passio di Andrea. Il contesto è quello dell’ascesi sessuale, della ricerca di uno stile di vita non dominata dalle passioni. Chi ha scritto dev’essere un cristiano inserito in una specifica comunità. Doveva essere espressione di un gruppo ristretto. Ci sono schiavi maschi e schiave donne. C’è l’idealizzazione della verginità e celibato femminile. È un modello che funziona solo se fa uso della schiavitù.

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