martedì 25 febbraio 2025

Voci in rete. Incontri in presenza e on line per confrontarsi e discutere di fede, chiesa e omosessualità

 



"La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo” (Luca 20:17-18). Questo versetto del Vangelo ci ricorda che ciò che viene “scartato” può diventare il fondamento per qualcosa di straordinario. 


Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 10 alle 18 a FIRENZE, si terrà PIETRE D’ANGOLO, una giornata di confronto del Progetto Cornerstone coordinato da La Tenda di Gionata. Pietre D’angolo è un’occasione per riflettere e confrontarsi per costruire comunità cristiane sempre più inclusive, affinché siano “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso ogni persona colpita da discriminazione”. 
Perché partecipare? Perché è un’occasione per contribuire alla costruzione di comunità più aperte e accoglienti. 8 workshop per una riflessione a più voci con: Chiara D’Urbano, psicologa, psicoterapeuta e Consultore del Dicastero per il Clero; Letizia Tomassone, pastora valdese e autrice di saggi su teologia e genere con cui ci confronteremo su forme plurali di famiglie e relazioni d’amore nella riflessione teologica; Andrea Conocchia, parroco, e Luciano Moia, giornalista e autore di “Figli di un dio minore? Le persone transgender e la loro dignità” (San Paolo, 2022) con cui esploreremo le sfide umane e le domande d’ inclusione che le persone transgender pongono alle nostre comunità cristianeRoberto Massaro, teologo morale e docente, che approfondirà il significato dell’eros nella Bibbia cercando di mettere in luci nuovi spunti per un rinnovamento dell’etica sessuale; Pino Piva, gesuita impegnato nella pastorale con i cristiani LGBT+ e i loro genitori ed autore del libro “Dignità e responsabilità: Un cammino di liberazione spirituale per tutt*” (Il Pellegrino, 2024); Elizabeth E. Green, pastora battista teologa e autrice di di numerosi saggi tra cui “Un percorso a spirale.Teologia femminista: l’ultimo decennio” (Claudiana, 2020), con cui rifletteremo sul contributo delle diversità nel cammino delle nostre comunità cristiana; Vera Gheno, socio-linguista e autrice di Chiamami così: Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo (Il Margine, 2023); per discutere un uso consapevole del linguaggio in chiave inclusiva;  i responsabili delle iniziative pastorali con le persone LGBT+ e i loro genitori in corso nelle diocesi di BolognaChiavari e Firenze. La Partecipazione è gratuita ma l' iscrizione obbligatoria per i posti limitati. Info su https://www.gionata.org/cornerstone/firenze2025/

Venerdì 28 febbraio 2025alle ore 21:15, ON LINE e in presenza nella Parrocchia di Santa Maria a Montegranaro (Fermo), si terrà una serata con la testimonianza di Luigi Testa, docente di Diritto pubblico comparato e autore di Via Crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) che condividerà la sua esperienza di giovane cristiano omosessuale che ha affrontato il dolore e la ricerca di senso. Nel suo libro scrive: “Sono morto dentro tante volte anche io, Gesù, quando una parola leggera mi ha condannato. Quando una confidenza tradita mi ha svelato. Quando una risata senza pensiero mi ha ferito…". Parole che raccontano una via crucis interiore, ma anche una potente invocazione di speranza. Info su https://www.gionata.org/28-febbraio-2025-in-diocesi-di-fermo-e-on-line-incontro-sulla-via-crucis-di-un-ragazzo-gay-con-luigi-testa-e-sergio-massironi/

MARTEDÌ 11 MARZO ore  20:30il WEBINAR "DENTRO/FUORI per una piena cittadinanza nella Chiesa" con Elisa Belotti, Paola Lazzarini, Sandra Letizia autrici del podcast: “Cristianə a chi? Per un cristianesimo femminista e queer” e Daniela Di Carlo, pastora e teologa valdese e coordinatrice della Commissione nazionale ‘Fede, genere e sessualità delle chiese BMV
PARLEREMO di ⁠ ⁠Chiesa: istituzione o popolo di Dio;  Dentro/Fuori. Chi decide? Per una piena cittadinanza nella Chiesa. Info e per ricevere il link clicca su https://www.gionata.org/cornerstone/webinar/

SEGNALIAMO:

Joy Ladin è una poetessa e saggista statunitense, conosciuta per essere stata la prima docente apertamente transgender in un’istituzione ebraica ortodossa. Ha pubblicato dodici libri in cui affronta con profondità i temi dell’identità di genere e della spiritualità, intrecciando la sua esperienza personale con un’attenta analisi letteraria. Presto sarà protagonista di un webinar online organizzato dal progetto Cornerstone de La Tenda di Gionata. A partire da questa settimana, raccoglieremo i suoi interventi e alcune sue riflessioni autobiografiche su https://www.gionata.org/tag/joy-ladin/  PASSAparola

Il delicato rapporto tra natura e cultura, la realtà dell'amore coniugale in difficoltà, il rapporto tra orientamento sessuale e formazione dei candidati al ministero presbiterale, i diversi report sugli abusi all'interno della Chiesa tra gli argomenti dell'intervista al teologo cattolico  Martin Lintner pubblicata su https://www.promundivita.it/intervista-a-lintner/

Fino al 28/02 si può leggere gratuitamente online La fede molesta, l'inchiesta a fumetti scritta da Elisa Belotti e illustata da Anna Cercignano per La Revue. La fede molesta approfondisce il fenomeno degli abusi sulle religiose nella Chiesa italiana: Per sfogliarla clicca su https://www.larevue.it/blogs/le-nostre-storie/veganuary

Con la storia di Arianna si concludono le testimonianze di chi ha già vissuto l'esperienza del RITIRO nazionale per giovani cristiani LGBT+ (18-35 anni) che, dal 4 al 6 aprile 2025, avrà luogo in un suggestivo monastero nel cuore di Firenze. La sua storia su https://www.facebook.com/share/p/18Vpj1UQdJ/ 

Nell’ambito del Progetto Cornerstone abbiamo intervistato don Gianluca Carrega, sacerdote dell’Arcidiocesi di Torino, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e incaricato dal suo Arcivescovo di seguire da oltre dieci anni la pastorale con le persone LGBT+. Gli abbiamo chiesto "Qual è il ruolo della Chiesa cattolica oggi di fronte alle richieste di accoglienza e inclusione delle persone LGBT+ credenti? Cosa ci insegna la storia di San Francesco d’Assisi su questo tema?". Guarda la sua breve video intervista su https://youtu.be/T6m475RTBg8


Prossimamente:

Veglie ecumeniche e culti per il superamento dell’ l’omotransbifobia (Maggio 2025) in tutta Italia tanti momenti di preghiera e riflessione ecumenici per il superamento della violenza dell’omotransbifobia per favorire come cristianil’accoglienza e il rispetto.

Albano Laziale 2025Tre giorni di incontri, workshop e condivisione per cristiani LGBT+ i loro genitori e gli operatori pastorali che li accompagnano, che si terrà dal pomeriggio di venerdì 13 al pranzo di domenica 15 giugno 2025, a cui parteciperanno anche i volontari del progetto Cornerstone. Info tendadigionata@gmail.com


L'ombra del mercurio: la lotta contro l'inquinamento minerario nell'Amazzonia boliviana

 





Paolo Cugini

All’inizio di febbraio è apparso sul sito del Forum Sociale Panamazzonico (FOSPA), di cui ho partecipato all’evento preparatorio Pre-FOSPA tenutosi a Manaus nel maggio dello scorso anno, un articolo che riportava la situazione di alcuni fiumi della Bolivia. Le riflessioni riportate dall’articolo di Nicole Andrea Vargas  sono molto importanti, perché riportano una situazione vissuta in altre parti dell’Amazzonia, compresa la zona dove stanno attuando i missionari reggiani: Santo Antonio di Iça. Ecco alcuni stralci del testo. 


La popolazione di Charco, lungi dal trarre beneficio dall'estrazione illegale dell'oro, ha rifiutato tre volte l'offerta delle compagnie minerarie di sfruttare l'oro nel loro territorio. Il rifiuto categorico non ha impedito la contaminazione di cui soffrono oggi, ma li ha spinti a riaffermare il loro veto all'attività mineraria e la loro intenzione di incoraggiare altre comunità a seguire la loro strada.

“Prima mangiavamo molto pesce, ma ora abbiamo paura”, racconta Merciel Chita, il secondo corregidor (capo) di Charque, una delle 23 comunità che vivono nella Riserva della Biosfera Terra di Origine della Comunità Pilón Lajas, che si estende su 400.000 ettari tra Beni e La Paz ed è divisa dal fiume Beni, la sua principale fonte d’acqua per la sussistenza.

“Prima il fiume Beni era cristallino, tutti facevano il bagno lì. Ora rimane così, come vedi (nuvoloso), non diventa mai chiaro. "Questo perché a Mapiri (un comune vicino) sono in funzione le draghe che scaricano l'inquinamento derivante dall'attività mineraria industriale", spiega Chita.

Dal porto di Rurrenabaque, dove si prende il battello per Charque, il corso del fiume mantiene la stessa tonalità marrone che contrasta con il verde degli alberi circostanti. Al tramonto, il sole che tramonta all'orizzonte è offuscato dalle onde torbide che si sollevano al tramonto.

Secondo i membri della comunità, questo canale ha iniziato a cambiare dieci anni fa a causa dell'estrazione incontrollata dell'oro a Mapiri, un comune di La Paz attraversato dal fiume Kaká, che sfocia nel fiume Beni, raggiungendo comunità che non traggono alcun beneficio economico dall'estrazione dell'oro, ma ne subiscono le conseguenze ambientali. Sebbene a Mapiri operino società minerarie dotate di permessi statali, sono frequenti i problemi e le irregolarità nel rispetto della legge. 

Consiglio delle autorità della comunità di Charque (Bolivia)


Chita afferma che gli indigeni non possono prendere l'acqua direttamente. Una volta estratto dal fiume, bisogna aspettare almeno un'ora affinché la sabbia in esso contenuta si depositi sul fondo. 

Sul fondo del secchio rimangono circa due centimetri di terra. A febbraio l'acqua era sporca come se ci avesse fatto il bagno un maiale", racconta il leader.

 In seguito alla contaminazione del pesce, gli indigeni cominciarono ad acquistare pollo e a preparare stufati che accompagnavano con riso, yuca e platano. Essendo una cittadina molto piccola, tutti mangiano da una pentola comune preparata dalle donne della comunità.

“Siamo contaminati”

Rifiutare l'attività mineraria sui loro territori non è stato sufficiente a prevenire gli effetti dell'inquinamento. Dieci anni fa, con l'attività mineraria di Mapiri, la comunità Charque ha iniziato a vedere come il loro fiume cambiasse colore e la presenza di pesci diminuisse; Cominciarono anche ad avere problemi di salute. I primi sintomi furono vertigini, mal di testa, mal di stomaco e diarrea. L'allarme è stato condiviso dalle comunità vicine, anch'esse colpite dall'inquinamento e affette dagli stessi problemi di salute. Ciò ha spinto la Central de Pueblos Indígenas de La Paz (Cpilap), che riunisce tutte le comunità amazzoniche della Bolivia, ad avviare nel 2022 uno studio medico per determinare se vi fosse contaminazione e il livello di impatto. Hanno partecipato 302 persone provenienti da 36 comunità appartenenti ai popoli Tacana, Uchupiamona, Tsimane, Lecos, Esse Ejja e Mosetén, a cui appartiene Charque. 

Lo studio ha dimostrato che il 74,5% delle persone analizzate presentava livelli di mercurio superiori a 2,00 parti per milione (ppm), stabilito come il massimo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche se l'organizzazione chiarisce che a partire da 0,58 ppm di concentrazione di mercurio una persona può già presentare danni neurologici .In 18 delle comunità esaminate, tutte le persone studiate presentavano livelli elevati di mercurio. Una di queste comunità è Charque, che occupa anche il sesto posto con la più alta percentuale di metallo. Lì, sei donne sono state sottoposte a test e a tutte è stato detto che erano contaminate da mercurio con livelli superiori a 2,00 ppm e persino pari a 4,00 ppm. "La nostra vita è pesce. Siamo abituati a mangiare pesce tutti i giorni e beviamo l'acqua del fiume. “Ecco come ci stiamo contaminando”, spiega Magaly Tipuni.

Da quando sono arrivati i risultati, le cose non sono cambiate molto. Chita racconta che è stata data loro solo la raccomandazione di non mangiare lo “stufato di pesce” ma piuttosto di friggerlo perché, poiché il metallo si concentra di più nel grasso, con questa cottura, parte del mercurio finisce per rimanere nell’olio della padella. "Ora sembra che se mangi pesce, muori per inquinamento. "È preoccupante", dice Chita. Il leader indigeno afferma inoltre che i pesci nel fiume sono diminuiti a causa dell'inquinamento e della pesca fuori stagione.

Il cambiamento nelle sue abitudini alimentari è sorprendente; Ora sostituiscono il pesce con il pollo perché sono consapevoli che un consumo eccessivo di pesce compromette la loro salute", afferma. Questo cambiamento genera anche una modifica nella loro economia, perché devono recarsi al mercato cittadino per comprare il pollo, il che rappresenta una spesa a cui non sono abituati, considerando che, tradizionalmente, mangiano ciò che viene prodotto e coltivato nel loro ambiente.

Il fiume Beni divide la riserva Pilón Lajas dal parco Madidi.


"Lavoriamo insieme. Ci sono degli incontri e lì i membri della comunità ci raccontano dove svolgono i pattugliamenti, sia sulla strada che sul fiume. Siamo uniti alle comunità. Non li lasciamo abbandonati. Esistono già tentativi di suddividere il territorio per scopi minerari. Forse vorranno invadere in seguito", afferma Aparicio, che menziona anche che finora non ci sono compagnie minerarie all'interno della riserva, ma esiste un'attività mineraria artigianale.


sabato 22 febbraio 2025

LE ROVINE DI PARICATUBA (AMAZONIA) - VECCHIO EDIFICIO CHE OSPITAVA I MIGRANTI ITALIANI

 






Assieme a don Luigi Gibellini, in visita in queste settimane ai missionari di Reggio ´presenti in Amazzonia, siamo andati a visitare un posto caratteristico e pieno di storia, che dista circa 30 km dalla capitale dell’Amazzonia: Manaus. 

 Si tratta delle rovine di Paricatuba, un piccolo villaggio che attrae turisti per le belle spiagge sul rio Negro, ma anche per i ruderi di quello che fu un edificio importante per la zona periferica di Manaus. 

 L’edificio fo costruito nel 1898 nel comune di Iranduba, nella regione in cui oggi si trova la comunità di Paricatuba, una lussuosa pensione, con materiali importati dall'Europa, per ospitare gli immigrati italiani che giungevano nell'Amazzonia in cerca di lavoro durante l'epoca d'oro della gomma. 

Questo affresco si trova all'entrata delle rovine e raffigura quello che era l'edificio 
nel periodo del suo funzionamento


L'edificio chiamato Belizário Penna, inaugurato nel giugno 1906, era amministrato da preti francesi e nel corso degli anni ha avuto diversi scopi oltre a quello di ostello. Ha persino funzionato come centro di detenzione fino al 1924 ed è stato la sede dell'Istituto Afonso Pena e del Liceo delle Arti.

Nel 1933 venne trasformato nell'ospedale Belisário Penna (Lebbrosario Paricatuba) e accolse circa 310 pazienti affetti dalla lebbra. Il lebbrosario di Paricatuba è stato operativo per quasi 40 anni. Quando chiuse i battenti, molti di questi pazienti furono trasferiti a Manaus, nella Colonia Antônio Aleixo. 



Il lussuoso edificio si distingueva per le sue splendide finestre coloniali, i pavimenti in legno di pino di Riga (un omaggio alla città di Riga, in Lettonia), i vasi in porcellana inglese e le pareti ricoperte di piastrelle portoghesi.



Il curioso nome Paricatuba deriva da "paricás", un'erba allucinogena utilizzata nei rituali indigeni, e "tuba", che significa grande quantità. Sebbene il villaggio di Paricatuba sia stato classificato come patrimonio storico e culturale dello Stato dal 2015, oggi le ''Rovine di Paricatuba'' resistono al tempo e all'abbandono. 

Una veduta della spiaggia di Paricatuba



sabato 15 febbraio 2025

SONO INIZIATI I LAVORI NELLA COMUNITA’ SANTO IGNAZIO

 

Cappella di santo Ignazio: lavori in corso

Facciata della cappella di santo Ignazio con le piastrelle
spettacolo piuttosto osceno. La cappella è praticamente in mezzo alla stradina
del quartiere



Paolo Cugini


Sono molti anni che la comunità santo Ignazio, situata nel quartiere Compensa di Manaus, dove opero da più di un anno, sta organizzando eventi per raccogliere soldi e ristrutturare la cappellina. Pur essendo una comunità abbastanza grande (circa cinque mila abitanti), oltre alla cappella, veramente piccola, non ci sono spazi per altre attività. Il problema è che non esiste possibilità di ampliamento laterale: l’unica possibilità è salire di un piano. È proprio questo che i leaders della comunità hanno deciso di fare e da anni organizzano eventi come caffè del mattino, pizze da vendere, bingo, ecc. Ci si organizza come si può perché i soldi sono pochi e il quartiere è povero come i suoi abitanti. Per questo motivo, quando in una messa domenicale, ho annunciato che i miei amici avevano organizzato una colletta di Natale per aiutarli, hanno applaudito con gioia. 

Per la cronaca tra le 9 comunità del bolognese amministrate da don Marco (ideatore della colletta con la campagna: diamo una Manaus a don Paolo) e le quattro parrocchie di Reggio che ho accompagnato prima dell’esilio bolognese, abbiamo raccolto 7830 euro: grazie di cuore. 

La cappella di san Pietro: notate i fili della luce


Una veduta del quartiere dove si trova la cappella di san Pietro



Oltre a santo Ignazio, altre due comunità stanno per iniziare lavori di ristrutturazione: San Vincenzo (la chiesa principale, che è brutta da fare paura! Ci vorranno anni per renderla un minimo decente) e san Pietro. Tutte e due queste comunità sono situate nella zona più pericolosa e povera della Compensa. Per quaranta giorni non ho potuto celebrare la messa nella comunità di San Pietro perché i trafficanti non lo permettevano. Da queste parti il prete per celebrare le messe, non deve chiedere l’autorizzazione al Vescovo, ma al trafficante locale. Anche in queste due comunità i parrocchiani stanno organizzando eventi per raccogliere soldi. Una parte dei soldi arrivati li destino per aiutare la ristrutturazione di queste due comunità. 



L'interno della chiesa san Vincenzo che nella foto sembra anche bella







La foto si commenta da sola



La parrocchia di San Vincenzo di Paulo situata nel quartiere Compensa, dove opero dal novembre 2023, è stata fondata e accompagnata per 20 anni dai gesuiti, che sono brava gente, ma di cappelle non ne sanno molto. Infatti, in nessuna delle 7 cappelle della parrocchia è stata costruita una porta di uscita, utile in caso di incendi. Il comune ci ha già intimato per una rapida soluzione del problema. I lavori sono in corso, non solo per costruire le porte di uscita ma, prima di tutto, per sistemare i fili elettrici, che sono stati posizionati in un modo veramente allucinante. 

Grazie ancora di cuore per la vostra generosità. Vi terremo aggiornati. 


sabato 8 febbraio 2025

PIETRE D'ANGOLO - SABATO 5 APRILE A FIRENZE

 



La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo” (Luca 20, 17-18). Questo versetto del Vangelo ci ricorda che ciò che viene “scartato” può diventare il fondamento per qualcosa di straordinario. 

Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 10 alle 18 a Firenze, nel Teatro della Parrocchia di Santa Maria al Pignone, in Via Felice Cavallotti 11, si terrà PIETRE D’ANGOLO, una giornata di confronto del Progetto Cornerstone coordinato da La Tenda di Gionata, un’occasione per riflettere e confrontarsi sull’accoglienza dei cristiani LGBT+, dei loro familiari con gli operatori pastorali che li accompagnano, esplorando le sfide da affrontare per costruire insieme comunità cattoliche ed evangeliche più inclusive, “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso ogni persona colpita da discriminazione”.


PROGRAMMA: 8 workshop per una riflessione a più voci

La giornata sarà aperta, alle ore 10, da un intervento introduttivo in plenaria di Chiara D’Urbano, psicologa, psicoterapeuta e Consultore del Dicastero per il Clero, a seguire saranno proposti otto workshop (quattro in contemporanea, dalle 11 alle 13, e altri quattro in contemporanea nel pomeriggio, dalle 16 alle 18) guidati da diversi relatori che cercheranno di offrire riflessioni ed esperienze a più voci:

MATTINA, ore 11-13

1.⁠ ⁠“Forme plurali di famiglie e relazioni d’amore nella riflessione teologica” con Letizia Tomassone, pastora valdese e autrice di saggi su teologia e genere.

2.⁠ ⁠”Figli di un Dio minore? Quali cammini con le persone transgender?” con Andrea Conocchia, parroco, e Luciano Moia, giornalista e autore di “Figli di un dio minore? Le persone transgender e la loro dignità” (San Paolo, 2022) con cui esploreremo le sfide umane e le domande d’ inclusione che le persone transgender pongono alle nostre comunità cristiane.

3.⁠ ⁠“L’Eros nella Sacra Scrittura” con Roberto Massaro, teologo morale e docente, che approfondirà il significato dell’eros nella Bibbia cercando di mettere in luci nuovi spunti per un rinnovamento dell’etica sessuale.

4.⁠ ⁠“Comminare con responsabilità: “Signore mi hai dato cinque talenti, eccone altri cinque (Mt. 25, 14-30)” con Pino Piva, gesuita impegnato nella pastorale con i cristiani LGBT+ e i loro genitori ed autore del libro “Dignità e responsabilità: Un cammino di liberazione spirituale per tutt*” (Il Pellegrino, 2024)

ore 13-14.30, AperiPranzo nei locali del teatro ed aperto solo ai partecipanti, è richiesto un contributo di 15 euro.

ore 14.30-15.40 Testimonianze in plenaria

POMERIGGIO, ore 16-18

5.⁠ ⁠“Un percorso a spirale: sulle orme della diversità” con Elizabeth E. Green, pastora battista teologa e autrice di di numerosi saggi tra cui “Un percorso a spirale.Teologia femminista: l’ultimo decennio” (Claudiana, 2020), con cui rifletteremo sul contributo delle diversità nel cammino delle nostre comunità cristiana.

6.⁠ “Linguaggio inclusivo. I nomi dell’arcobaleno umano” con Vera Gheno, socio-linguista e autrice di Chiamami così: Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo (Il Margine, 2023); per discutere un uso consapevole del linguaggio in chiave inclusiva.

7.⁠ ⁠”⁠Camminare con responsabilità: l’esperienza dei cristiani queer al servizio della Chiesa” a cura del Progetto Giovani Cristiani LGBT+ col gruppo Kairos Giovani di Firenze

8.⁠ “⁠Costruire pastorali cattoliche inclusive: esperienze in corso con i responsabili delle iniziative pastorali in corso nelle diocesi di BolognaChiavari e Firenze.

Dove e quando: Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 10 alle 18, Teatro della Parrocchia di Santa Maria al Pignone, Via Felice Cavallotti 11, Firenze (Raggiungibile in auto o con con la tramvia dalla Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, fermata Porta Prato, poi 5 minuti a piedi).

Clicca qui per l’iscrizione gratuita. Registrazione obbligatoria fino a esaurimento posti (massimo 100 partecipanti in plenaria).


SEGNALIAMO del Progetto Cornerstone il Webinar gratuito on line – Dentro/Fuori: per una piena cittadinanza nella Chiesa

📅 Martedì 11 marzo ⏰ Ore 20:30. Un incontro per riflettere su inclusione e cittadinanza nella Chiesa con Elisa Belotti, Paola Lazzarini e Sandra Letizia autrici del podcast "Cristianə a chi? Per un cristianesimo femminista e queer", in dialogo con Daniela Di Carlo, pastora valdese e coordinatrice della Commissione nazionale "Fede, genere e sessualità" delle chiese BMV.

Ci confronteremo su: Cosa significa oggi appartenere alla Chiesa? Chi stabilisce i confini dell'inclusione e dell'esclusione? È possibile immaginare una Chiesa più accogliente e plurale, in cui nessuno sia costretto a sentirsi fuori?