sabato 8 febbraio 2025

PIETRE D'ANGOLO - SABATO 5 APRILE A FIRENZE

 



La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo” (Luca 20, 17-18). Questo versetto del Vangelo ci ricorda che ciò che viene “scartato” può diventare il fondamento per qualcosa di straordinario. 

Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 10 alle 18 a Firenze, nel Teatro della Parrocchia di Santa Maria al Pignone, in Via Felice Cavallotti 11, si terrà PIETRE D’ANGOLO, una giornata di confronto del Progetto Cornerstone coordinato da La Tenda di Gionata, un’occasione per riflettere e confrontarsi sull’accoglienza dei cristiani LGBT+, dei loro familiari con gli operatori pastorali che li accompagnano, esplorando le sfide da affrontare per costruire insieme comunità cattoliche ed evangeliche più inclusive, “sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso ogni persona colpita da discriminazione”.


PROGRAMMA: 8 workshop per una riflessione a più voci

La giornata sarà aperta, alle ore 10, da un intervento introduttivo in plenaria di Chiara D’Urbano, psicologa, psicoterapeuta e Consultore del Dicastero per il Clero, a seguire saranno proposti otto workshop (quattro in contemporanea, dalle 11 alle 13, e altri quattro in contemporanea nel pomeriggio, dalle 16 alle 18) guidati da diversi relatori che cercheranno di offrire riflessioni ed esperienze a più voci:

MATTINA, ore 11-13

1.⁠ ⁠“Forme plurali di famiglie e relazioni d’amore nella riflessione teologica” con Letizia Tomassone, pastora valdese e autrice di saggi su teologia e genere.

2.⁠ ⁠”Figli di un Dio minore? Quali cammini con le persone transgender?” con Andrea Conocchia, parroco, e Luciano Moia, giornalista e autore di “Figli di un dio minore? Le persone transgender e la loro dignità” (San Paolo, 2022) con cui esploreremo le sfide umane e le domande d’ inclusione che le persone transgender pongono alle nostre comunità cristiane.

3.⁠ ⁠“L’Eros nella Sacra Scrittura” con Roberto Massaro, teologo morale e docente, che approfondirà il significato dell’eros nella Bibbia cercando di mettere in luci nuovi spunti per un rinnovamento dell’etica sessuale.

4.⁠ ⁠“Comminare con responsabilità: “Signore mi hai dato cinque talenti, eccone altri cinque (Mt. 25, 14-30)” con Pino Piva, gesuita impegnato nella pastorale con i cristiani LGBT+ e i loro genitori ed autore del libro “Dignità e responsabilità: Un cammino di liberazione spirituale per tutt*” (Il Pellegrino, 2024)

ore 13-14.30, AperiPranzo nei locali del teatro ed aperto solo ai partecipanti, è richiesto un contributo di 15 euro.

ore 14.30-15.40 Testimonianze in plenaria

POMERIGGIO, ore 16-18

5.⁠ ⁠“Un percorso a spirale: sulle orme della diversità” con Elizabeth E. Green, pastora battista teologa e autrice di di numerosi saggi tra cui “Un percorso a spirale.Teologia femminista: l’ultimo decennio” (Claudiana, 2020), con cui rifletteremo sul contributo delle diversità nel cammino delle nostre comunità cristiana.

6.⁠ “Linguaggio inclusivo. I nomi dell’arcobaleno umano” con Vera Gheno, socio-linguista e autrice di Chiamami così: Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo (Il Margine, 2023); per discutere un uso consapevole del linguaggio in chiave inclusiva.

7.⁠ ⁠”⁠Camminare con responsabilità: l’esperienza dei cristiani queer al servizio della Chiesa” a cura del Progetto Giovani Cristiani LGBT+ col gruppo Kairos Giovani di Firenze

8.⁠ “⁠Costruire pastorali cattoliche inclusive: esperienze in corso con i responsabili delle iniziative pastorali in corso nelle diocesi di BolognaChiavari e Firenze.

Dove e quando: Sabato 5 aprile 2025, dalle ore 10 alle 18, Teatro della Parrocchia di Santa Maria al Pignone, Via Felice Cavallotti 11, Firenze (Raggiungibile in auto o con con la tramvia dalla Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, fermata Porta Prato, poi 5 minuti a piedi).

Clicca qui per l’iscrizione gratuita. Registrazione obbligatoria fino a esaurimento posti (massimo 100 partecipanti in plenaria).


SEGNALIAMO del Progetto Cornerstone il Webinar gratuito on line – Dentro/Fuori: per una piena cittadinanza nella Chiesa

📅 Martedì 11 marzo ⏰ Ore 20:30. Un incontro per riflettere su inclusione e cittadinanza nella Chiesa con Elisa Belotti, Paola Lazzarini e Sandra Letizia autrici del podcast "Cristianə a chi? Per un cristianesimo femminista e queer", in dialogo con Daniela Di Carlo, pastora valdese e coordinatrice della Commissione nazionale "Fede, genere e sessualità" delle chiese BMV.

Ci confronteremo su: Cosa significa oggi appartenere alla Chiesa? Chi stabilisce i confini dell'inclusione e dell'esclusione? È possibile immaginare una Chiesa più accogliente e plurale, in cui nessuno sia costretto a sentirsi fuori?

giovedì 6 febbraio 2025

I vescovi dell’Amazzonia preparano uno spazio di ascolto e sinodalità

 



Paolo Cugini

Il 13 e 14 gennaio si è riunito a Lima, in Perù, il Comitato organizzatore dell’“Incontro dei vescovi dell’Amazzonia” per delineare i dettagli di un incontro, che si terrà a Bogotà, in Colombia, dal 17 al 20 agosto 2025.

L’incontro, che si svolgerà presso la sede del Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Caraibi (CELAM), ha come obiettivo quello di valutare i risultati del Sinodo amazzonico del 2019 e di affrontare le sfide che la regione deve affrontare nel quadro della sinodalità.

All'incontro hanno partecipato vescovi delegati delle conferenze episcopali che compongono il Bioma Amazzonico, rappresentanti del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, teologi e membri della Segreteria Esecutiva della Conferenza Ecclesiastica dell'Amazzonia (CEAMA). Insieme hanno ribadito l'impegno della Chiesa nei confronti degli oltre 340 popoli indigeni, nonché delle comunità rivierasche, quilombolas e urbane, distribuite in 105 diocesi nei nove paesi che compongono l'Amazzonia.

Durante l'incontro è stata definita una metodologia per raccogliere le prospettive dei vescovi, sia nella preparazione precedente che durante l'incontro di Bogotà. Questo processo culminerà nell'elaborazione di un documento-guida che riassuma i risultati conseguiti dal Sinodo amazzonico, le sfide attuali e le proposte per rafforzare il ministero episcopale in chiave sinodale.

I temi che guideranno le riflessioni saranno: I frutti e le sfide derivanti dal cammino sinodale; l’esperienza della sinodalità in Amazzonia; strategie affinché la CEAMA sostenga i vescovi nel loro lavoro pastorale e nella protezione della nostra Casa Comune.

Secondo quanto pubblicato dal CEAMA, si prevede che lo spazio dedicato all'incontro dei vescovi riprenderà le discussioni dei recenti sinodi, chiedendosi: "Quali traguardi sono stati raggiunti e quali sfide restano? Come si vive la sinodalità in Amazzonia? “Come può la CEAMA sostenere il ministero episcopale verso una maggiore sinodalità?”

La prossima Assemblea dei vescovi sarà anche l'occasione per la CEAMA di valutare il suo percorso e rafforzare la sua missione di articolatore degli sforzi pastorali nella regione. Sarà anche uno spazio per rafforzare la comunione tra le autorità ecclesiastiche e per proseguire l'opera di evangelizzazione, di giustizia sociale e di cura del creato. 

Fonte: Amerindia

https://www.amerindiaenlared.org/contenido/25885/obispos-de-la-amazonia-preparan-un-espacio-de-escucha-y-sinodalidad/ 


domenica 2 febbraio 2025

Il Forum dell'Acqua rafforza la campagna umanitaria a Manaus

 




Paolo Cugini

Il 26 e 27 gennaio, diverse organizzazioni hanno distribuito acqua potabile e cibo a due comunità rivierasche nei pressi di Manaus: Jatuarana e São Francisco do Mainã. L’iniziativa fa parte della campagna “L’acqua è vita, dona vita”, annunciata in una conferenza stampa presso il Centro di formazione dell’arcidiocesi di Manaus. Durante la campagna sono stati distribuiti 8.100 litri di acqua potabile e 170 cesti di generi alimentari di base, donati da diverse località dell'Amazzonia.

L'iniziativa mira a far fronte alla grave crisi idrica che ha colpito le comunità rivierasche, le popolazioni indigene e la popolazione della periferia di Manaus. La campagna è nata dall'unione del Movimento delle persone colpite dalle dighe (MAB) e della Caritas arcidiocesana di Manaus, unendo gli sforzi di diverse istituzioni come l'Amazonas Water Forum. Oltre a queste istituzioni, la campagna ha avuto il sostegno dei collettivi Levante Popular da Juventude, Unione dei Lavoratori del Tribunale del Lavoro, Osservatorio Socio-Ambientale Encontro das Águas, Collettivo delle Donne nell'Educazione, Alternativo de Petrópolis, Favelafro, Cria Visu e i gesuiti del Brasile.



Il cambiamento climatico ha aumentato la vulnerabilità di migliaia di famiglie in Amazzonia, peggiorando la scarsità di risorse essenziali, tra cui l'approvvigionamento di acqua potabile. La devastazione dell'ambiente causata dal modello economico capitalista ha reso difficile per i poveri l'accesso a questi servizi fondamentali. I disastri ambientali causati dallo sfruttamento irrazionale dell'ambiente hanno messo a rischio le condizioni per il mantenimento della vita umana sul pianeta. La ricerca sbilanciata del profitto non lascia spazio a riflessioni approfondite o alla creazione di organizzazioni sociali sostenibili dal punto di vista ambientale.

L'approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari sono diritti fondamentali riconosciuti dalle Nazioni Unite nel luglio 2010, ma in Amazzonia e in altre regioni del Brasile costituiscono ancora servizi inaccessibili per una parte significativa della popolazione, con i settori più colpiti che sono le popolazioni delle periferie urbane. , comunità indigene, rivierasche e quilombola. La cultura della disuguaglianza insita nella società contemporanea impedisce l'attuazione di azioni efficaci per la trasformazione sociale, che vadano a vantaggio della comunità nel suo insieme.



La sottomissione di questi servizi alle logiche di mercato è stata criticata da diverse comunità, movimenti sociali, ambientalisti e accademici, poiché le elevate tariffe imposte dalle aziende di servizi igienico-sanitari rendono difficile l'accesso alle popolazioni più vulnerabili. L'Amazonas Water Forum ha registrato queste difficoltà nella città di Manaus, dove i servizi idrici e fognari sono stati privatizzati dal 2000. Le azioni del collettivo nelle periferie della città confermano questa situazione, mostrando attraverso le segnalazioni dei residenti la fragilità dei diritti umani nell’essere subordinati agli interessi economici.

Nonostante la ricchezza prodotta a Manaus, la popolazione soffre della mancanza di servizi di base, poiché l'economia non dà priorità alle esigenze delle comunità, ma piuttosto ai ritorni economici. Questa logica si replica anche nella gestione privata dei servizi igienico-sanitari di base. La concessionaria di acqua di Manaus aumenta ogni anno le sue entrate economiche, ma offre servizi precari alla popolazione di Manaus. Questa politica impone una bassa qualità della vita alla popolazione, che soffre per la mancanza di acqua e di servizi igienici. L'azienda, con il consenso delle autorità pubbliche (Municipio, Consiglio comunale), danneggia la salute pubblica e contribuisce alla crisi ambientale, deteriorando i fiumi e i corsi d'acqua della città.



Il collasso ambientale evidenziato dalle attuali catastrofi socio-ambientali dimostra che la razionalità economica che caratterizza il mondo contemporaneo sta conducendo l'umanità verso il baratro, senza lasciare alla società il tempo di reagire. I progetti di sfruttamento dell’ambiente, come l'agroindustria, l'estrazione mineraria, le grandi autostrade, le centrali idroelettriche e l'allevamento estensivo del bestiame, producono conseguenze negative che danneggiano l'ecosistema e ostacolano la continuità dei cicli di vita.

La campagna “L’acqua è vita, dona la vita” ispira atteggiamenti e posizioni sempre più difficili da trovare, perché è guidata da valori quali la solidarietà, la collaborazione, il dialogo, la giustizia socio-ambientale, l’ecologia integrale, il bene comune. Le organizzazioni coinvolte in questa iniziativa indicano che, nonostante le difficoltà imposte dalla cultura del consumo e dello spreco, è possibile creare società sostenibili, avviando processi di trasformazione che vadano a vantaggio di tutti.