Paolo Cugini
Charles
Péguy, il grande poeta e filosofo francese, diceva che la vera rivoluzione non
si fa con le armi, ma con lo spirito: “La rivoluzione sarà morale o non sarà”.
Il problema di una società corrotta non si risolve con la violenza, ma con
l’educazione morale e culturale. Se il marciume palese si sta impossessando
della classe politica, ciò è un riflesso di ciò che c’è al suo interno. Quindi,
non servono misure esterne: è un uomo nuovo, una donna nuova che bisogna
costruire. Chi crede nelle possibilità dell'uomo e della donna riconosce che la
strada c'è. Chi crede che l'uomo e la donna siano stati creati ad immagine del Mistero
sa che la ricostruzione di questa immagine è la grande opera da compiere. Il
problema è sempre lo stesso: come? Come uscire da questa spiacevole situazione?
In
primo luogo, è necessario creare spazi che aiutino le persone a pensare,
confrontarsi, discutere e formare le proprie idee. È urgente creare spazi
culturali dove le persone si sentano libere di esprimere le proprie idee senza
timore di ritorsioni. Una delle caratteristiche dell'immagine del Mistero
contenuta nell'uomo e nella donna è la libertà. Laddove la libertà è
minacciata, come nel caso dei regimi dittatoriali che fanno di tutto per impedire
la libertà di opinione, occorre fare il possibile per creare strategie in grado
di stimolare la capacità riflessiva delle persone. La libertà è, infatti,
legata alla capacità di pensare, tipica degli uomini e delle donne. Ho sempre
ammirato la libertà di espressione che, per chi vive nei regimi dittatoriali,
diventa coraggio, audacia. Questo è ciò che dovrebbe produrre una seria
riflessione nella leadership politica locale. Non è possibile, infatti,
misurare lo sviluppo di un popolo facendo riferimento solo ad indicatori
economici. È inutile esporre e pubblicizzare l’elenco dei lavori realizzati,
quando nulla è stato fatto per contribuire a creare un clima sociale più
libero. La democrazia è la convivenza degli opposti, il rispetto delle idee
degli altri. Dove ciò non avviene, non si può parlare di democrazia, ma di
oligarchia – governo di pochi –, o di monarchia, governo di uno.
Libertà
e cultura vanno insieme. Un insegnante spaventato perché perseguitato,
trasmette ai suoi alunni la propria codardia e ciò non favorisce lo sviluppo di
una personalità autonoma. È necessario che i pochi uomini e donne liberi, cioè
non legati al potere, inventino modi per risvegliare gli spiriti audaci. Abbiamo
bisogno di uomini e donne che sappiano sopportare la malvagità del potere, la
sua meschinità e inventino nuove strategie. Fare cultura, a questo punto,
significa inventare tecniche di resistenza, un contro-pensiero che smascheri le
trappole mortali nascoste nelle menzogne del potere. Se vogliamo ricostruire
città dove sia possibile pensare, gridare per la propria libertà, parlare con
chiunque senza paura di essere visti per la nostra posizione, dobbiamo
considerare l’attuale progetto politico un completo fallimento. In effetti,
siamo stufi di politici corrotti, che badano spudoratamente ai propri interessi
personali o familiari, a cui piace cinicamente umiliare coloro che chiamano
loro nemici. Basta con le promesse menzognere, con le maschere in
tempo di elezioni, con le parole vuote cariche di illusioni. Abbiamo bisogno di
uomini e donne autentici, che abbiano una sola parola.
La
liberazione sarà morale o non lo sarà mai: questo sosteneva Péguy all’inizio
del secolo scorso ed è il nostro grido. Per questo è necessario aiutare gli
adolescenti e i giovani affinché scoprano la ricchezza della propria
interiorità, non per rifugiarsi nell’individualismo narcisistico, ma per
abbracciare con maggiore forza la propria dignità umana. Essere uomo e donna
non è solo un diritto: è anche un dovere. Sentirci impegnati a prenderci cura
di noi stessi e delle persone che vivono vicino a noi; capire che, essere
persona, implica prendersi cura degli altri, interessarsi a loro: è questa
consapevolezza che va risvegliata e formata. Viviamo, infatti, non in decenni
economicamente perduti, ma in decenni umanamente sprecati. Recupereremo questo
tempo solo se faremo lo sforzo di aiutare le nuove generazioni affinché
imparino a pensare con la propria testa, senza paura di nessuno, ma solo con un
grande timore del Mistero nel cuore.