PENSANDO
Blog di Paolo Cugini
lunedì 7 luglio 2025
venerdì 4 luglio 2025
giovedì 3 luglio 2025
PRESENTAZIONE DEL LIBRO A BRESCIA MERCOLEDI 16 LUGLIO 2025
IL NOME
DI DIO NON È PIÙ DIO
Dire il Mistero in
un mondo post-cristiano
Mercoledì 16 luglio, alle ore 18:00, Missione
Oggi, in collaborazione con Missionari Saveriani, Libreria Paoline e Fondazione
ASM Onlus, presenta il libro di:
Paolo Cugini, Il nome
di Dio non è più Dio. Dire il Mistero in un mondo post-cristiano (Effatà
2025).
L’incontro, in presenza, sarà trasmesso anche sul canale YouTube e
sulla pagina Web di “Missione Oggi”: https://www.saveriani.it/missioneoggi
Caro autore ti chiedo…
Mercoledì 16 luglio 2025 / ore
18:00-19:30
Complesso
San Cristo / Sala Romanino / Via Piamarta 9 / Brescia
In presenza e sul canale YouTube di “Missione Oggi”
https://www.saveriani.it/missioneoggi
dialogano con l’autore
Eliana Zanoletti
esperta
di catechesi, Canossa Campus / Brescia
Mauro Cinquetti
docente
di Filosofia presso lo Studio Teologico “Paolo VI” del Seminario di Brescia
introduce
Mario
Menin
direttore “Missione Oggi”
Il libro
“Ho
cercato in questi ultimi anni di comprendere la possibilità di vivere il
Vangelo come una proposta che Gesù ha fatto per tutte e tutti, uno spazio
dunque inclusivo. Liberarsi dalla religione degli uomini ha come primissimo
risultato quello di comprendere il Vangelo in un modo nuovo, come un cammino in
cui al centro non ci sono dei precetti cui obbedire, ma la cura della qualità
delle nostre relazioni umane. In questa prospettiva, percepisco la grande
vocazione della comunità cristiana nel mondo di oggi: essere uno spazio aperto
per tutte e tutti, soprattutto per quelle minoranze maltrattate dal sistema
meritocratico e patriarcale” (Paolo Cugini).
L’autore
Paolo Cugini è
presbitero della diocesi di Reggio Emilia, missionario “Fidei donum” in Amazzonia e parroco di San Vincenzo de Paoli nella
città di Manaus, nonché docente di Filosofia e Teologia nella Facoltà Cattolica
dell'Amazzonia (FCA) della medesima città. Ha conseguito il dottorato in
Teologia presso la FTER (Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna) di Bologna.
Collabora con diverse riviste di Filosofia e Teologia italiane e brasiliane.
Con Effatà ha pubblicato: L’eucaristia domani. Inculturazione e inclusività
della liturgia (2023).
Info: segreteria@missioneoggi.it
030
3772780-1
Come arrivare a San
Cristo (Missionari Saveriani, via Piamarta 9, Brescia)
Per arrivare: dall’autostrada: uscita
Brescia Centro; seguire indicazioni per “Santa Giulia”. Giunti in piazzale Arnaldo, girare dietro al
monumento e prendere la seconda a destra (via A. Mario), uscire in piazza T. Brusato, girare a destra fino ad imboccare il varco ZTL (anche se rosso),
immettersi in via dei Musei
e continuare fino alla prima a destra (via G. Piamarta), quindi salire
verso la chiesa di San Cristo ed entrare nel parcheggio dei Missionari
Saveriani.
Per uscire: (per piazzale Arnaldo) da via G. Piamarta: proseguire fino a via dei Musei, attraversare e imboccare via V. Gambara, continuare fino a vicolo delle Galline, girare a sinistra e proseguire fino a piazza T. Brusato, girare a destra fino a via Trieste verso piazzale Arnaldo; (per galleria T. Speri) da via G. Piamarta: proseguire fino a via dei Musei, attraversare e imboccare via V. Gambara, continuare fino a via C. Cattaneo, girare a destra e proseguire fino a via G. Mazzini, quindi ancora a destra verso la galleria.
martedì 1 luglio 2025
CRISI DELLE VOCAZIONI SACERDOTALI E CRISI DELLA PARROCCHIA
Paolo Cugini
È
il gioco del gatto che si morde la coda o il grande quesito de è nato prima l’uovo
o la gallina. Che il tema della crisi delle vocazioni sacerdotali sia strettamente
legato a quello della crisi della parrocchia è visibile. A un giovane che
intende entrare in seminario viene chiesto di rinunciare ad innamorarsi di una
donna, di mettere su famiglia, avere figli, cioè le cose più normali della vita
e per cui siamo strutturati, per fare cosa? È la risposta a questa domanda che
può offrire delle indicazioni importanti sull’attuale problema del cammino
ecclesiale, soprattutto in Occidete.
C’è
un dato di fatto che è, allo stesso tempo, imbarazzante e inquietante che
riguarda il modello ecclesiale della parrocchia, che è questo: su ciò che è
specifico della fede cristiana, la parrocchia non riesce più ad incidere, se
non in modo molto parziale. Gli over ’60 ancora presenti nella parrocchia lo
sono, quasi esclusivamente, per le messe e i riti specificamente religiosi.
Hanno imparato che la salvezza dipende dalla partecipazione alla messa
domenicale. Questo lo fanno con zelo ed è proprio questo che esigono dai preti.
Se un prete provasse a spiegare loro che, in realtà, quando Gesù disse nel
contesto dell’ultima cena: “fate questo in memoria di me”, non voleva
dire esclusivamente di celebrare un rito, ma di imitare il suo stile di vita,
verrebbe preso a legnate. Abituati per una vita a partecipare a dei riti, non
si può esigere un cambiamento di prospettiva: andrebbero in crisi.
Sotto
gli over ’60 in occidente assistiamo ad un vuoto inquietante. I genitori che si
presentano nelle parrocchie non lo fanno per un cammino personale di fede, ma quasi
esclusivamente per qualcosa che pretendono per il loro figli: i sacramenti e il
servizio di assistenza nei fine settimana e nei periodi estivi. I sacramenti
per i figli sono richiesti non per motivi religiosi, ma sociali. C’è, dietro la
richiesta, un senso di giustizia e di uguaglianza. In Italia, in quasi tutte le
zone, i bambini vengono battezzati e poi ricevano i saramenti; non farlo
sarebbe porre il proprio figlio in una situazione di minoranze, che potrebbe
divenire problematica. Quei pochi giovani preti rimasti, vengono soprattutto
coinvolti nell’organizzare momenti di intrattenimento. È bravo quel prete che
sa organizzare tanti momenti di divertimento per i bambini della parrocchia. È bravo
quel prete che, durante l’estate, trascorre tre mesi a scorrazzare da tutte le
parti per portare bambini, ragazzi e giovani a fare tante esperienze,
soprattutto ludiche. In mezzo ci si mette anche qualche preghiera, ma senza
esagerare troppo. È un bravissimo prete quello che passa le giornate in
oratorio a giocare con i bambini, a organizzare i doposcuola, i compleanni dei
bambini e dei loro amichetti. Il prete che osasse organizzare momenti di
spiritualità, come ritiri spirituali, lectio divine e non si adegua al sistema,
è considerato un pessimo prete. Gli stessi ragazzi che s’incontrano nelle
parrocchie, per la maggior parte rifiutano in modo categorico una proposta
specificamente religiosa, spirituale. Se ad un prete venisse in mente, in un
giorno della settimana durante il periodo scolastico, di organizzare alcuni
incontri in cui si parli del Vangelo, di Gesù e della sua proposta, verrebbe
insultato o ridicolizzato.
A
questo punto mi chiedo: ci fate rinunciare all’amore di una donna, alla
possibilità di avere figli, in altre parole, alla possibilità di una vita
normale, sana, per questo? Per intrattenere i vostri figli? Non potreste cercarvi
delle strutture associative adatte a queste finalità educative? È vero he le
parrocchie fanno di tutto per abbassare i costi e ad andare incontro alle
famiglie, anche le più bisognose, ma vi chiedo: c’è bisogno di preti per
questo? Non è evidente che i seminari in Occidente si stanno drasticamente
svuotando esattamente per questo, e cioè, perchè non c’è più una richiesta di tipo
religioso, spirituale? Vi state rendendo conto che alla domenica le chiese sono
vuote?
Forse occorrerebbe cambiare strada. E' proprio questo cambiamento che tento di proporre nel mio nuovo libro: Il nome di Dio non è più Dio.
giovedì 26 giugno 2025
DELLE SALE PER LA COMUNITA’ CRISTO RE DEL QUARTIERE COMPENSA A MANAUS
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La Cappella della comunità Cristo Re |
Paolo Cugini
Il quartiere Compensa,
nel quale si trova la parrocchia di san Vincenzo de Paoli, che accompagno da
circa due anni, ha circa 93 mila abitanti e la parrocchia circa 40 mila. La
compensa è uno dei quartieri più poveri di Manaus oltre ad essere uno dei più
violenti per il fatto che è dominato dai trafficanti di droga.
La parrocchia san
Vincenzo de Paoli è composta di sette comunità. Le laiche e i laici sono molto
attivi e impegnati su vari fronti: liturgico, caritativo, sociale e altro.
Da quando sono arrivato
abbiamo iniziato a ristrutturare gli spazi delle comunità per poter realizzare
non solo i momenti specifici della comunità cristiana, ma anche progetti di
tipo sociale e culturale.
Grazie all’aiuto di amici
e amiche, nella parrocchia abbiamo già sistemato alcune sale e un salone dove
settimanalmente avvengono lezioni di inglese per bambini, di danza, musica e
altre iniziative del genere.
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Alcune vie del quartiere |
L’idea di base, che avevo
già attuato nelle parrocchie accompagnate nello Stato della Bahia, non è
costruire strutture nuove, ma sistemare e adattare quelle che già ci sono.
Quando, infatti, si costruiscono strutture nuove, una volta che il missionario
se ne va, vengono abbandonate perché nessuno le sente proprie. Al contrario,
quando vengono sistemate strutture già esistenti e che sono della comunità,
anche quando il missionario va altrove, le comunità si prendono cura dei
progetti che avvengono in quelle specifiche strutture, perché li sentono
propri. È successo così nelle parrocchie accompagnate in Bahia: ancora oggi,
progetti iniziati 15/20 anni fa sono ancora attivi graie all’interesse delle persone
che vivono nelle comunità.
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Gli spazi sottostanti alla cappella dove vorremmo fare le stanze |
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La scala (da rifare) che dalla cappella porta agli spazi sottostanti |
L’altro criterio che
seguo quando attivo dei progetti è ascoltare il territorio. È negativo,
infatti, imporre dei progetti che partono da sensibilità esterne: il loro
destino è segnato, vale a dire l’abbandono. Hanno un futuro quei progetti che
nascono dall’ascolto della realtà locale e che vede coinvolte le persone del
luogo.
La comunità Cristo Re,
che è una delle 7 comunità della parrocchia, da un po' di tempo mi ha chiesto
aiuto per sistemare lo spazio sotto la cappella. Con le stanze che si
riuscirebbe a creare, oltre alla catechesi potrebbero attivare diversi progetti
sociali. Una delle leader della comunità che, detto di passaggio, è una delle
comunità più povere, è una pedagogista molto attiva e attenta alle problematiche
che coinvolgono soprattutto i bambini.
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Tutti i lunedì la comunità prepara la zuppa alla sera per i poveri, tra i quali, molti bambini |
I soldi che raccoglierò
nei due mesi che trascorrerò in Italia saranno destinati alla ristrutturazione
delle sale della comunità Cristo Rei. Come negli altri casi, chi donerà potrà accompagnare
l’evolversi del progetto nel blog: Pensando. Qui sotto metto il mio numero IBAN
del conto nel quale raccolgo i soldi del progetto, che poi trasferirò sul conto
che ho aperto a Manaus.
Numero Iban intestato a Paolo Cugini: IT49S0200866750000102695046
A nome della comunità di
Cristo Re un grazie infinito per la vostra generosità e per tutti coloro che
vorranno collaborare.
mercoledì 18 giugno 2025
domenica 15 giugno 2025
PRESENTAZIONI DEL LIBRO: IL NOME DI DIO NON E’ PIU' DIO (in aggiornamento)
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Libreria del Teatro |
GIUGNO
14 sabato: ore 10
Libreria del Teatro
16 lunedì: ore 18,30 Fogliano
27 venerdì: ore 20,45
Massenzatico
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Presentazione libro a Fogliano |
LUGLIO
7 lunedì ore 21: Palata
Pepoli (Bologna)
8 martedì ore 21: Cento (Ferrara)
14 Lunedì ore 21
Sacro Cuore (Reggio Emilia)
15 Martedì ore 21
Modena
16 Mercoledì Ore 18:
Brescia
21 lunedì ore 21
Castelnovo Sotto
24 giovedì ore 18 Perugia (Libreria delle Volte)
29 martedì ore 21 Rapallo (Accademia culturale)
30 mercoledì ore 21 Verona
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Presentazione a Massenzatico |